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IL FATTO

La fuga dalla Francia, le martellate e la sparatoria: cos'è successo davvero in autostrada

Ecco i fatti che hanno portato in ospedale due poliziotti e il 26enne che li ha aggrediti con un martello

La fuga dalla Francia, le martellate e la sparatoria: cos'è successo davvero in autostrada

Prima, la fuga in auto dalla Francia. Poi l'incidente allo svincolo, il passaggio sotto minaccia fino alla stazione di servizio Viverone Sud, il tentato furto di una Mercedes e infine le martellate e la sparatoria con i poliziotti: ecco la sequenza di cui è stato protagonista, nelle scorse ore, Stephane Kevin Crochon, un 26enne francese che ora si trova all'ospedale Cto dopo essere stato colpito dai colpi di pistola degli agenti della polizia stradale. Che ne avrebbero esplosi quattro prima di riuscire a immobilizzare il giovane, per cui scatterà l'arresto per tentato omicidio. Ma sono sotto indagine anche i due agenti, Alessio Neirotti e Max El Mahdi.

Su quanto accaduto sono ancora in corso le indagini della sottosezione della polizia stradale di Settimo, intervenuta dopo la sparatoria insieme agli agenti della squadra mobile della questura di Torino, della polizia scientifica e del pubblico ministero Mattia Francesco Cravero (della Procura di Ivrea, competente per il territorio di Settimo Rottaro, comune dov'è avvenuta la sparatoria). Secondo quanto ricostruito, il 26enne si è allontanato da casa sua, nella zona di Annecy, nella giornata di ieri e per questo era stato diramato un avviso di ricerca per un soggetto potenzialmente pericoloso in Francia e in Italia (a causa dei suoi problemi psichiatrici). Un particolare emerso dopo che il ragazzo, alla guida della sua Peugeot 2008, si è schiantato all'altezza dello svincolo di Albiano d'Ivrea delle bretella Ivrea-Santhià, che collega le autostrade Torino-Milano e Torino-Aosta (erano circa le 10.30).

Qui, con l'auto distrutta, avrebbe minacciato un automobilista per farsi accompagnare alla vicina area di servizio. Lui ha dovuto accettare: a quel punto il francese ha tentato di rubare un’auto con a bordo una famiglia e poi una Mercedes nera, che il proprietario aveva lasciata aperta mentre pagava al benzinaio Tamoil accanto alla stazione. «Ho visto solo che si avvicinava alla macchina del cliente, pensavo che fossero insieme - riferisce Riccardo Esposito, dipendente del distributore - Ho capito cos'era successo quando il proprietario è tornato indietro e mi ha detto: "Non ha visto che mi stavano rubando la macchina?"». L'automobilista aveva le chiavi in mano e d'istinto ha chiuso l'auto. Ma il giovane ha aperto la portiera e si è allontanato borbottando qualcosa.

Erano da poco passate le 11 e il francese è ritornato verso l'autogrill, dove nel frattempo era arrivata una pattuglia della polizia stradale. Qui, a quanto pare, ha tirato fuori un martello e ha colpito uno dei due poliziotti alla testa. In un momento di concitazione, lo stesso agente ha fatto fuoco quattro volte, colpendo l'aggressore allo stomaco e alla gamba destra. Poi un proiettile di rimbalzo ha sfiorato l'altro poliziotto alla spalla. A quel punto i due agenti hanno immobilizzato il 26enne e hanno chiamato i colleghi e i soccorsi.

Un paio di proiettili si sono conficcati nella carrozzeria di una Renault Captur parcheggiata davanti all'autogrill: «Noi eravamo dentro e stavamo pagando alla cassa, non siamo riusciti a capire molto - raccontano Lorenzo Appolonia e la moglie, valdostani che hanno scelto il momento "sbagliato" per fare una pausa del loro viaggio in Piemonte - Abbiamo visto solo del trambusto. E, quando la situazione si è calmata, siamo usciti e abbiamo trovato i buchi sulla macchina».

Nel giro di pochi minuti sono arrivate altre pattuglie della stradale, la scientifica e la squadra mobile, oltre ai sanitari del 118 e agli addetti di Itp, la società che gestisce la bretella Ivrea-Santhià fra Torino-Milano e Torino-Aosta (intanto è arrivata anche l'auto incidentata, trasportata con il carro attrezzi). Poi, mentre l’autogrill veniva chiuso al pubblico, si è aggiunto l'elisoccorso, che ha trasportato il 26enne e uno degli agenti al Cto di Torino mentre l'altro è andato in ambulanza al vicino ospedale di Ivrea. Quest'ultimo è quello meno grave, colpito solo di striscio da un colpo di pistola: è già stato dimesso con una prognosi di 10 giorni. L’altro poliziotto ha riportato un trauma cranico ed è stato sottoposto a una Tac. Ma le sue condizioni, a quanto sembra, non preoccupano: la prognosi è di 15 giorni. Quanto al francese, aveva un proiettile conficcato nella gamba destra e per questo sarà operato domani per rimuoverlo (poi sarà ricoverato nel reparto di Traumatologia). Una volta terminati gli accertamenti sulla dinamica della sparatoria, anche grazie alle telecamere di sorveglianza dell’area di servizio, per Crochon scatterà l'arresto con l'accusa di tentato omicidio. Ma sarà indagato anche il poliziotto che ho sparato, se non altro come atto dovuto per chiarire nel dettaglio il suo comportamento in quei momenti concitati.

Sull'accaduto, intanto, sono arrivate le reazioni di politica e sindacati. A partire dalla premier Giorgia Meloni: «Esprimo totale solidarietà ai due agenti aggrediti a martellate in una stazione di servizio nei pressi di Torino. Seguo con apprensione gli aggiornamenti del loro stato di salute e voglio ribadire la massima gratitudine a tutte le nostre forze dell’ordine che ogni giorno presidiano il territorio e difendono la sicurezza dei cittadini. Rischiando anche sulla propria pelle, con senso di appartenenza, altruismo e sacrificio, dovendo subire a volte anche ingiuste campagne denigratorie di chi vorrebbe delegittimare l’autorità che rappresentano. Non dimentichiamolo, mai».

«Ancora una volta, le nostre forze dell’ordine si trovano a dover affrontare situazioni di estrema violenza, mettendo quotidianamente a rischio la propria incolumità per garantire la sicurezza dei cittadini - dichiara Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl - Secondo l’Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale (Asaps), nel 2024 sono state 2.700 le aggressioni fisiche agli agenti su strada. È inaccettabile che episodi di tale brutalità continuino a verificarsi. Il nostro pensiero va ai poliziotti feriti, ai loro familiari e ai colleghi che, con dedizione e professionalità, continuano a operare in un contesto sempre più complesso e pericoloso. A nome dell’Ugl, rivolgo un ringraziamento a tutti agli uomini e alle donne in divisa, che ogni giorno difendono il nostro Paese con coraggio e senso del dovere». Su questo punto interviene anche il benzinaio: «Ci tengo a sottolineare che i poliziotti si sono comportati in maniera egregia, facendo di tutto per calmare quel soggetto senza usare violenza. Poi sfido chiunque a non reagire se ti prendi un martello in testa. E loro devono garantire la sicurezza: se non sparano loro, chi deve sparare, i criminali?».

Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato, esprime la sua rabbia: «Cresce senza sosta la drammatica lista dei tutori della sicurezza feriti in servizio – prosegue Mazzetti -, con una cadenza temporale agghiacciante che ne vede finire in ospedale uno ogni 3 ore e mezza, e con una casistica sempre più variegata, virulenta, subdola. Il caso di oggi conferma drammaticamente questo quadro, da cui emerge come il nostro lavoro sia fatto di assoluta imprevedibilità, violenza cieca, complessità estrema. Bene farebbero a ricordarlo tutti quegli pseudo esperti di sicurezza sempre pronti a pontificare e delegittimare l’operato di chi porta una divisa, contestando un arresto, censurando un inseguimento, criminalizzando una reazione difensiva, tentando di far passare i nostri operatori, fra i migliori del mondo, per incompetenti, violenti e frustrati. Ogni giorno in cui dobbiamo pregare perché un collega guarisca, sale la rabbia per tutto questo, e la convinzione che questo vizio della ‘critica facile’ passerebbe per incanto se ci si trovasse davvero nei nostri panni».

Interviene anche la senatrice Paola Ambrogio (Fratelli d'Italia): «Quanto accaduto questa mattina è l’ennesimo e grave episodio di violenza contro le forze dell’ordine. Esprimo massima solidarietà agli agenti coinvolti e invio loro una preghiera: l’Italia è al loro fianco, tutti noi tifiamo per una pronta e completa guarigione. Nell’auspicare una ferma e unanime condanna da parte delle forze politiche, è la cronaca quotidiana a chiederci a gran voce l’approvazione, in tempi rapidi, del ddl Sicurezza e, più in generale, di tutti quegli strumenti a tutela delle donne e degli uomini in divisa. La strada che sta percorrendo il Governo in ottica di prevenzione e deterrenza è quella giusta, bisogna accelerare».

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