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Addio a Papa Francesco, il pontefice che ha rivoluzionato la chiesa e ispirato il mondo

La storia e la vita del pontefice «scelto dalla fine del mondo»

È morto Papa Francesco: il pontefice che ha rivoluzionato la chiesa e ispirato il mondo intero

«Mi hanno scelto dalla fine del mondo». Così Jorge Bergoglio, divenuto Papa Francesco, commentò la sua elezione, primo pontefice extraeuropeo dopo 1300 anni. Con la sua umiltà, affetto e impegno, affrontò la sfida del papato dopo le dimissioni di Benedetto XVI. La sua morte segna la fine di un pontificato che ha trasformato la Chiesa e il panorama mondiale, affrontando coraggiosamente le sfide contemporanee.

Papa Francesco è stato il 226° vescovo di Roma e un pontefice delle “prime volte”. Primo papa argentino, primo sudamericano, primo non europeo dai tempi di San Pietro, è stato anche il primo gesuita a guidare la Chiesa e il primo a scegliere il nome Francesco, un chiaro omaggio al santo d’Assisi, emblema di povertà e semplicità.

Nato il 17 dicembre 1936 nel barrio di Flores a Buenos Aires, da una famiglia di origini italiane, il nonno piemontese gli trasmise le tradizioni di Bricco Marmorito, un piccolo borgo vicino ad Asti, e crebbe con una forte sensibilità sociale. Prima di abbracciare la vita ecclesiastica, studiò chimica e si diplomò come perito chimico, lavorando anche come buttafuori in un locale malfamato di Córdoba. Ma la sua vita prese una piega diversa quando, a causa di una grave polmonite, gli fu asportata la parte superiore del polmone destro. Questa esperienza segnò profondamente la sua vita e la sua decisione di intraprendere il cammino religioso.

La sua vocazione sacerdotale affonda le radici in un evento particolare della sua adolescenza. Il 21 settembre 1953, alla festa di San Matteo Apostolo, Papa Francesco sentì una "chiamata" durante una confessione, quando aveva solo 16 anni. Quella giornata cambiò la sua vita, portandolo ad una decisione che avrebbe segnato il suo destino. Entrato nel 1957 nella Compagnia di Gesù, si laureò in Filosofia e divenne sacerdote nel 1969, prima di diventare arcivescovo di Buenos Aires e poi cardinale.

Nel 2005, durante il conclave che elesse Papa Benedetto XVI, Bergoglio fu uno dei principali contendenti. Tuttavia, fu solo nel 2013, dopo le dimissioni di Papa Ratzinger, che venne eletto al quinto scrutinio, diventando il 266° Papa della Chiesa cattolica. "Siate una Chiesa povera e per i poveri," fu uno dei suoi primi messaggi al mondo, riassumendo in poche parole la sua visione radicale di una Chiesa che doveva distanziarsi dalle lussuose tradizioni del passato per tornare a essere un rifugio per gli ultimi.

Fin dall’inizio del suo pontificato, Bergoglio ha rotto con le formalità tradizionali. La sua prima apparizione pubblica in Piazza San Pietro colpì tutti per la sua spontaneità e umiltà. Le sue posizioni politiche ed economiche, spesso critiche verso il capitalismo sfrenato e le istituzioni finanziarie internazionali, lo hanno reso una figura di grande dibattito. Ha denunciato l’ingiustizia sociale, difeso i migranti e promosso il dialogo interreligioso, cercando sempre di avvicinare la Chiesa agli ultimi.

Il Papa ha promosso il dialogo interreligioso e la pace, facendo del perdono e della misericordia i pilastri del suo messaggio. Il Giubileo Straordinario della Misericordia (2015-2016) è stato uno dei gesti più simbolici, mettendo al centro della Chiesa il valore del perdono, della solidarietà e della giustizia sociale.

Persona semplice e abitudinaria, si cucinava da solo e manteneva una routine rigorosa, andando a letto alle 21.30 e svegliandosi alle 4.30 del mattino. Anche come pontefice, ha mantenuto uno stile di vita sobrio: a Buenos Aires usava la metropolitana, e a Roma preferiva muoversi a piedi o con i mezzi pubblici.

 Amava profondamente la cultura argentina: era un grande appassionato di calcio, tifoso del San Lorenzo de Almagro, e da giovane ballava il tango con la sua fidanzata prima di scoprire la vocazione religiosa. Parlava fluentemente spagnolo, italiano e tedesco, quest’ultima lingua appresa durante gli studi per il dottorato. 

Papa Francesco ha combattuto con coraggio una grave infezione polmonare bilaterale che lo ha costretto al ricovero il 14 febbraio 2025. Nonostante l’impegno dei medici, le sue condizioni sono peggiorate, con complicazioni respiratorie e ematiche, e una prognosi riservata a causa della sua età e della sua salute già fragile. Nonostante il suo spirito indomito, la malattia ha avuto la meglio, e il Papa è scomparso circondato dall'affetto di chi gli era vicino. L'intero mondo ha seguito con emozione la sua lotta e ha visto in lui un esempio di fede e dedizione.

Papa Francesco lascia un'eredità complessa e affascinante. Ha cercato di riportare la Chiesa tra la gente, di darle un volto più umano e vicino alle sofferenze quotidiane. Ha innovato, diviso, fatto discutere, ma soprattutto ha segnato la storia. Oggi, mentre il mondo si raccoglie in preghiera, la sua voce e il suo esempio continueranno a risuonare nel tempo, come guida spirituale e testimonianza di un'epoca di grandi trasformazioni per la Chiesa e per il mondo intero.

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