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L’inchiesta

Maxi-operazione nelle carceri, oltre 100 indagati per traffico di droga

Blitz di carabinieri e polizia penitenziaria a Torino e in altre otto province italiane

Ferrante Aporti: il ritratto drammatico del carcere minorile torinese

Foto di repertorio

Dalle prime ore del mattino di oggi, martedì 25 febbraio 2025, è in corso una vasta operazione congiunta di carabinieri e polizia penitenziaria contro il traffico e lo spaccio di droga all'interno delle carceri.

L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Torino, guidata da Giovanni Bombardieri. Dopo mesi di indagini, stamattina sono state eseguiti 64 decreti di perquisizione in abitazioni private e istituti di pena, coinvolgendo le province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona, Imperia e Modena. Gli indagati sono 116 e sono sospettati di traffico di stupefacenti e altri reati commessi all'interno delle carceri, tra cui utilizzo indebito di mezzi di comunicazione. I detenuti se li facevano portare da parenti e complici all’esterno oppure li introducevano al ritorno da permessi di uscita. Poi li usavano per mantenere i contatti con genitori e fidanzate ma anche per organizzare uno smercio di droga all’interno delle carceri, portato anche con i droni e “retribuito” attraverso carte prepagate. Al momento non risultano coinvolti agenti della penitenziaria fra gli indagati.


"Un'operazione straordinaria, che colpisce duramente il traffico di droga nelle carceri e ribadisce con forza che lo Stato non arretra di un millimetro di fronte alla criminalità - applaude Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e sottosegretario alla Giustizia -  Le carceri non saranno mai quartier generale per traffici criminali. Con il Governo Meloni, lo Stato fa lo Stato: con i suoi anticorpi, con la Polizia Penitenziaria e con operazioni come questa, che colpiscono alla radice i tentativi di infiltrazione della malavita organizzata. Chi pensava di trasformare gli istituti penitenziari in centrali dello spaccio oggi riceve un messaggio chiaro: lo Stato c’é'".

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