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L’udienza

Investito e ucciso da un poliziotto, la mamma: “Vorrei il mio Francesco ma almeno datemi giustizia”

Familiari e amici del ciclista travolto erano in presidio davanti al tribunale prima del processo a carico dell’agente

Investito e ucciso da un poliziotto, la mamma: “Vorrei il mio Francesco ma almeno datemi giustizia”

“Vorrei il ritorno di mio figlio perché era tutto per noi. Visto che non è possibile, chiedo che sia fatta giustizia”.

Mamma Caterina parla con la voce rotta dal pianto ma si fa forza e, appoggiata a una stampella, sale le scale del Palazzo di giustizia di Torino. Perché vuole essere presente all’udienza del processo contro il poliziotto accusato di aver investito e ucciso suo figlio Francesco Convertini, insieme al marito, agli amici e alle associazioni (che hanno esposto magliette e cartelli con la foto del 33enne ucciso e la scritta “Rispetta la strada, salva una vita”): “Siamo qui per dare un po’ di forza a noi stessi e a tutti quelli che si trovano in queste situazioni - prosegue la signora, che si è costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Natascia Taormina - La giustizia si deve iniziare a muovere perché i limiti di velocità non vanno superati: quel giorno si è trovato mio figlio ma poteva esserci chiunque, anche una mamma con il passeggino”.



Era il 22 giugno 2022 quando Convertini, designer di 33 anni, è stato travolto da una volante della polizia in corso Regina Margherita. Il giovane era in bici e stava attraversando il corso all’altezza del rondò Rivella quando è stato investito e ucciso: lui era sulle strisce ciclopedonali mentre l’auto era sulla corsia riservata ai mezzi pubblici (e consentita anche alle auto delle forze dell’ordine).

Per questo Alessio Borriello, poliziotto di 26 anni, è a processo per omicidio stradale: “Siamo qui per solidarietà e per ricordare agli organi di governo, sia locale sia nazionale, che è importante una presa di responsabilità concreta sul tema dell’incidentalità - aggiunge Andrea Chicco, segretario di Fiab Torino Pride - Purtroppo i dati parlano di oltre 3mila vittime della strada nel 2023, di cui 212 ciclisti. Purtroppo l’andamento è negativo anche nel 2024, con la sola eccezione di Bologna. Lì ci sono state zero vittime dal 1991, chiediamo che si lavori di puntare sulla moderazione della velocità per tutelare la vita di tutti i cittadini di Torino”. 

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