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L'aggiornamento
10 Aprile 2025 - 19:07
La Procura di Roma ha avviato un'indagine per fare luce sull'omicidio di Alessandro Coatti, biologo molecolare emiliano di 38 anni, ucciso il 5 aprile a Bogotà, dove si trovava per una breve vacanza. Le prime mosse dell'inchiesta includono la richiesta di una rogatoria internazionale per avviare la collaborazione con le autorità colombiane e l'invio di un team investigativo, che potrebbe includere carabinieri del Ros o poliziotti dello Sco, per svolgere indagini sul posto insieme ai colleghi di Santa Marta. Tra le ipotesi al vaglio, quella di uno scambio di persona finito tragicamente.
Il ritrovamento dei resti smembrati del ricercatore, scoperti a distanza di 48 ore in tre luoghi diversi della capitale colombiana – uno stadio, sotto un ponte e vicino al mercato, all'interno di un trolley – suggerisce un rituale macabro. Secondo alcune fonti, non si esclude che possa trattarsi di un messaggio lanciato dai cartelli della droga per riaffermare il loro controllo su Santa Marta, un punto nodale del traffico di stupefacenti. Al momento, però, non ci sono prove che collegano l'omicidio alla criminalità organizzata.
Le prime indagini hanno rivelato che Coatti aveva programmato di visitare il parco naturale di Tayrona e che, poche ore prima della sua morte, si era recato al mercato cittadino con l’intenzione di andare in discoteca. Tra le piste esplorate, oltre a quella di un'aggressione da parte di criminali comuni, emerge l'ipotesi di uno scambio di persona legato a un regolamento di conti tra bande rivali nel narcotraffico, conosciute per i loro metodi spietati. In passato, infatti, sono stati ritrovati corpi o parti di essi in sacchi di caffè, posizionati in luoghi prestabiliti come segnali tra i clan.
Il movente dell'omicidio, tuttavia, resta un mistero. Gli investigatori colombiani sperano di trovare risposte nel computer di Coatti, recuperato in hotel (mentre del suo cellulare non si è trovata traccia), mentre ulteriori indizi potrebbero emergere dai computer dei genitori e di due amici londinesi, che seguivano il viaggio del giovane attraverso la geolocalizzazione. Coatti, infatti, da tre mesi stava viaggiando per il Sudamerica con l’intenzione di stabilirsi lì.
Alcuni testimoni hanno parlato di una donna misteriosa con la quale Coatti sarebbe stato in contatto e che avrebbe promesso di portare a Londra. Questa donna, però, potrebbe essere legata a un capo di banda criminale, ma si tratta ancora di una pista tutta da verificare.
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