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L'evento
11 Aprile 2025 - 06:40
La polizia compie 173 anni e a Torino “si regala” una grande festa alle Ogr. Un’occasione per fare il punto (senza numeri) sulla criminalità a Torino e premiare pubblicamente gli agenti che hanno salvato vite, hanno concluso inchieste di rilievo o sono stati aggrediti durante il servizio: perché, come ricordato dal questore Paolo Sirna, bisogna «sottolineare che il poliziotto non è uno “sbirro”, ma è la parte vivente di uno Stato che si prende cura dei suoi cittadini, accollandosi qualsiasi rischio».
Allarme sui giovani
Nel suo intervento, il primo da quando è diventato questore di Torino lo scorso settembre, Sirna si è concentrato molto sui fenomeni e poco sui dati. Anche perché, su indicazione del Ministero dell’Interno, non sono stati forniti i numeri complessivi di reati, arresti e denunce (a differenza dei precedenti anniversari).
La percezione dei torinesi è che spaccate, furti, truffe e rapine avvengano praticamente di continuo: «Ogni giorno, nei servizi di controllo del territorio, facciamo convergere su strada ben 96 equipaggi di Volante della Questura e dei Commissariati, cui si devono aggiungersi anche tutte le pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte” e quelle delle varie Specialità della Polizia di Stato - rivendica il questore - Tale corposa azione di prevenzione ha inciso positivamente sull’andamento della delittuosità e si è tradotta in un cospicuo numero di persone arrestate o denunziate in stato di libertà».
Ma lo stesso Sirna ammette anche dei problemi: «Tuttavia continua a registrarsi il coinvolgimento in fatti criminosi dei giovani ricompresi nella fascia d’età tra i 14 e i 24 anni, non solo quali autori ma anche come vittime. Appare necessario, pertanto, effettuare una riflessione sul mondo giovanile e sulle dinamiche che lo vedono coinvolto rispetto ai fenomeni criminali».
Occhio di riguardo anche alla violenza sulle donne e alla lotta alle mafie: «Particolarmente corposa è l’attività in difesa delle cosiddette fasce deboli, con la gestione di un sempre maggiore numero di episodi delittuosi da “codice rosso”. Altrettanta attenzione merita anche il contrasto a ogni forma di criminalità organizzata. Uno sforzo significativo è stato espresso per impedire i tentativi di infiltrazione nel tessuto economico e sociale e nelle pubbliche amministrazioni».
Dati e premiati
Dai risultati elencati dalla questura, emergono i 955 arresti eseguiti dai dieci commissariati, cui si aggiungono 3.400 denunce. Ma c’è un dato in particolare che fa capire l’andamento della criminalità e della sicurezza a Torino e provincia: è quello delle chiamate al numero unico d’emergenza 112, cui arriva qualunque richiesta di aiuto (quindi non solo quelle legate ai reati).
Nel periodo tra il 16 marzo 2023 e il 15 marzo 2024, sono state 83.563 contro le 106.403 della fascia fra l’11 marzo 2024 e il 10 marzo 2025. Una crescita superiore al 27%, con una media di circa 291 telefonate al giorno: un dato che preoccupa perché fa pensare a un aumento dei reati o almeno degli allarmi.
E per fortuna che ci sono le forze dell’ordine pronte ad accorrere. Come i tanti agenti e investigatori che ieri sono stati premiati per interventi e indagini di rilievo: gli agenti delle Volanti Vincenzo Orlandella e Luca Ricciardelli, per esempio, hanno salvato una donna che il 13 aprile 2023 si voleva buttare dal balcone di casa sua. Antonio Gurgigno e Vincenzo Demilito (Digos) sono stati premiati per le inchieste Last Banner e Last Spring, incentrate sul mondo degli ultras grana. E ancora Massimo Cristiano e Giuseppe Lucio Parisio del Sisco, che hanno ricevuto l’encomio solenne per aver rintracciato Vittorio Raso, boss latitante che si nascondeva a Barcellona, in Spagna.
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