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IL FATTO

Femminicidio di Giulia Tramontano, Impagnatiello ricorre in appello: la difesa punta a ridurre la pena

Secondo la ricostruzione dell’accusa, Giulia fu colpita con 37 coltellate

Femminicidio di Giulia Tramontano, Impagnatiello ricorre in appello: la difesa punta a ridurre la pena

Giulia Tramontano

Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha presentato ricorso in appello. L’obiettivo della difesa è ottenere la cancellazione delle aggravanti della premeditazione e della crudeltà e far valere attenuanti generiche. Laconico ma carico di dolore il commento del padre di Giulia, Franco Tramontano, affidato ai social: “Potrai fare ricorso in appello, potrai fare ricorso in Cassazione, potrai forse evitare l’ergastolo, ma ciò che non potrai evitare è essere ricordato per quello che sei: un vile assassino”.

Impagnatiello, ex barman 31enne, ha confessato di aver ucciso Giulia, incinta al settimo mese del piccolo Thiago, ma ha sempre negato che si sia trattato di un omicidio premeditato. Il delitto avvenne il 27 maggio 2023 nell’abitazione di Senago, alle porte di Milano, dove la giovane viveva con l’uomo. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Giulia fu colpita con 37 coltellate. Elementi come l’acquisto di sostanze corrosive nei giorni precedenti e il tentativo di simulare la scomparsa della vittima erano stati letti in aula come prove di una pianificazione lucida. Le avvocate di Impagnatiello, Giulia Geradini e Samantha Barbaglia, hanno invece contestato questa visione, sottolineando come l’autore del delitto avrebbe tenuto una condotta “grossolana” dopo l’omicidio, incompatibile con quella di un “pianificatore” o “scacchista”. Per questo motivo ritengono che le aggravanti debbano essere riviste, chiedendo inoltre il riconoscimento delle attenuanti generiche.

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