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Cronaca

Un uomo, un cane e un'ingiustizia: la storia di Renato e Nerone

Sfrattati e invisibili: la lotta di Renato e il suo cane Nerone per una vita dignitosa

Un uomo, un cane e un'ingiustizia: la storia di Renato e Nerone

Senza tetto

Renato Lecca e il suo cucciolo di cane corso, Nerone, vivono ora per strada.

Renato, 45 anni, un tempo aveva una vita stabile e progetti futuri. Lavorava nel marketing e aveva una piccola impresa, ma la crisi e la pandemia lo hanno spinto verso la solitudine. Il 13 aprile, Renato e Nerone sono stati sfrattati da un alloggio comunale a Rivoli, occupato dopo la morte di un amico. Senza forzare serrature o causare danni, è stato un rifugio dalla disperazione, ma la burocrazia è stata implacabile, e un ufficiale giudiziario ha eseguito lo sfratto.

Renato non si è arreso, nonostante la situazione disperata. Ha trovato in Nerone più di un amico, un salvatore che lo ha aiutato a trovare la forza di reagire al buio. Ha tentato un ritorno alla vita lavorando come dog sitter e cercando stabilità, ma le difficoltà si sono accumulate. La situazione di Renato si è aggravata quando ha tentato di regolarizzare un contratto di affitto non registrato. Minacciato dal proprietario, ha deciso di occupare l'alloggio del defunto amico.

La burocrazia, tuttavia, non ha mostrato clemenza. Nonostante le suppliche per una proroga, gli è stato ordinato di lasciare l'appartamento. I servizi sociali gli hanno proposto soluzioni incompatibili con la presenza di Nerone, quindi Renato ha scelto di rimanere per strada con il suo cane, rinunciando ancora una volta a un rifugio. Questa storia riflette una grave realtà sociale e un appello all'umanità.

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