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Cyber-crimine a scuola: il caso delle password rubate

Un gruppo di studenti di terza media manipola i voti scolastici rubando le credenziali dei docenti

Cyber-crimine a scuola: il caso delle password rubate

Immagine di repertorio

Nella scuola secondaria di primo grado "Luigi Barone" di Verrès, in Valle d'Aosta, un gruppo di studenti di terza media ha modificato i propri voti scolastici rubando ai docenti le credenziali di accesso al registro elettronico. Il piano era quello di scattare una foto alla schermata del computer di un professore, contenente le password, approfittando di una sua assenza momentanea dall'aula. Le informazioni riservate sono poi state condivise tramite WhatsApp con un gruppo di compagni. Da quel momento, almeno otto studenti hanno beneficiato di voti più alti modificando le proprie insufficienze, ed assegnato arbitrariamente dei "2" a due compagne.



La scoperta del fatto è avvenuta quando un docente ha notato uno di questi voti inspiegabilmente bassi. Il sospetto ha innescato una serie di accertamenti, supportati dall'azienda che produce il software utilizzato in tutta Italia. Gli accessi abusivi, avvenuti principalmente durante le ore di recupero pomeridiane, hanno permesso di restringere il cerchio dei sospettati grazie a date e orari dei 'log in' irregolari.

La scuola non ha ancora preso provvedimenti disciplinari né sporto denuncia. Ogni decisione è stata rimandata ai consigli di classe del 23 aprile prossimo. Nel frattempo, i voti alterati sono stati corretti.

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