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Cronaca
16 Aprile 2025 - 23:05
Infermieri
Al Tribunale del Lavoro di Ivrea quattro professionisti sanitari, sostenuti dal sindacato Nursing Up, hanno ottenuto il riconoscimento del tempo impiegato per vestirsi e svestirsi come a tutti gli effetti lavorativo. Un principio che, sebbene possa sembrare ovvio, ha richiesto una battaglia legale per essere affermato, portando l'ASL TO4 a dover risarcire le differenze retributive, oltre a interessi e spese legali.
Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up, non ha esitato a definire questa vittoria una "svolta nazionale". Non si tratta solo di un risarcimento economico, ma di un cambiamento che parte dalla giustizia, un segnale forte contro le interpretazioni restrittive dei diritti dei lavoratori.
Il nodo centrale della controversia è uno degli aspetti invisibili ma fondamentali del lavoro sanitario: il tempo impiegato per indossare e togliere gli indumenti professionali. Un tempo che, fino ad ora, non veniva considerato nei conteggi di orario e retribuzione, ma che rappresenta ore sottratte ogni mese, ogni anno, ai professionisti della salute. La decisione del Tribunale di Ivrea segna un punto di svolta.
La tempistica di queste sentenze non è casuale. Arrivano in piena campagna per le elezioni RSU, lanciando un messaggio chiaro al comparto sanitario.
Le sentenze di Ivrea potrebbero ora fare da apripista per numerose azioni legali analoghe in tutto il Paese, cambiando il trattamento giuridico e contrattuale del tempo di vestizione in ospedali, ASL e strutture sanitarie pubbliche. Il sindacato ha già annunciato che nuove cause sono pronte a partire, con l'obiettivo di creare una giurisprudenza solida e diffusa.
Questa battaglia legale si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazioni per la sicurezza e la dignità degli operatori sanitari.
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