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HPV e salute della donna: l'importanza del vaccino, screening e educazione sessuale

Il vaccino contro l'HPV è fondamentale, ma solo con screening e consapevolezza possiamo davvero proteggere la salute di tutti.

HPV e salute della donna: l'importanza del vaccino, screening e educazione sessuale

Donne

L'HPV (Papilloma Virus Umano) è una delle infezioni sessualmente trasmissibili più comuni al mondo, con circa l’80% della popolazione, sia maschile che femminile, che lo contrae almeno una volta nella vita. Sebbene spesso non dia segni evidenti, il virus può essere la causa di malattie gravi, come il tumore della cervice uterina, uno dei più frequenti nella popolazione femminile. Per questo motivo, la prevenzione è cruciale, e il vaccino HPV rappresenta uno degli strumenti più efficaci per proteggere la salute delle donne. Tuttavia, non basta: è necessario un approccio più ampio, che includa anche screening regolari e educazione sessuale, per fare davvero la differenza.

Oggi conosciamo più di 200 varianti dell'HPV, di cui 14 ad alto rischio. Queste varianti sono potenzialmente responsabili non solo del tumore della cervice, ma anche di altri tumori come quelli orofaringei, anali, penieni e dei condilomi. Purtroppo, il virus è ancora poco compreso e troppo spesso si pensa erroneamente che sia un problema esclusivamente femminile. In realtà, anche gli uomini sono a rischio: uno studio del 2023 ha stimato che il 31% della popolazione maschile sopra i 15 anni sia infettata dall'HPV, con il 21% di questi casi associati a varianti ad alto rischio.

Il vaccino contro l'HPV è una delle armi principali nella prevenzione dei tumori correlati al virus. Se somministrato prima dell'inizio dell'attività sessuale, preferibilmente tra gli 11 e i 12 anni, è altamente efficace nel prevenire le infezioni. Tuttavia, in Italia la copertura vaccinale è ancora inferiore agli obiettivi fissati dall'OMS e dal Piano Europeo per Battere il Cancro: solo 3,9 milioni di persone (uomini e donne) sono state vaccinate, un numero che non raggiunge la soglia del 90% fissata per gli adolescenti.

Le ragioni di questo ritardo sono molteplici: da una scarsa percezione del rischio a problemi culturali e sociali, inclusa l'assenza di educazione sessuale nelle scuole e nelle famiglie, che spesso lascia i giovani senza le informazioni adeguate. "L'HPV è visto principalmente come un problema femminile, legato al tumore della cervice", afferma Bruna Marini, fondatrice di Ulisse Biomed, "ma il virus può colpire anche gli uomini e causare tumori gravi."

Il vaccino è solo una parte della soluzione. La prevenzione continua è fondamentale, e in questo ambito, gli screening giocano un ruolo determinante. In Italia, nel biennio 2021-2022, il 78% delle donne ha fatto un pap-test o un test molecolare per rilevare il DNA dell'HPV. Ma, nonostante i progressi, è essenziale che l'educazione sessuale venga finalmente affrontata con serietà. Non solo per prevenire il virus, ma anche per combattere lo stigma che ancora circonda molte malattie sessualmente trasmissibili.

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