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Maltempo, il disperato appello sui social: «Salvate mio nonno». Ma Giuseppe muore nella casa allagata

La nipote: «Gli stavo parlando quando è caduta la linea» - Salvata un'altra anziana

Maltempo, il disperato appello sui social: «Salvate mio nonno». Ma Giuseppe annega in casa

Giuseppe Bracco era al telefono con la nipote, Elena Incardona, quando l'acqua è entrata in casa e ha raggiunto l'altezza del tavolo: «Gli ho detto di salire al piano di sopra, poi è caduta la linea. Lì, come a tutti in quella zona di Monteu da Po» racconta la donna. Che, subito dopo, ha lanciato un appello disperato affinché qualcuno andasse a salvare il nonno, storico falegname del paese del Chivassese: "Giuseppe Bracco è a casa da solo con l'acqua all'altezza del tavolo - ha commentato sotto un post di allarme della pagina Facebook Monteu Viva - Il cellulare non suona più. Se riuscite, avvisatemi". E ancora un altro: "Qualcuno può andare da Giuseppe Bracco!!!! Ha l'acqua in casa ed è solo, noi siamo bloccati a Torino". Ma nessuno è intervenuto in tempo: il 92enne è morto annegato, prima vittima del maltempo di queste ore in Piemonte.

In queste ore la nipote e gli altri familiari stanno finalmente raggiungendo Monteu, con le lacrime agli occhi e la rabbia: «Mentre io ero al telefono con il nonno, mia mamma parlava con il 112 per farli andare da lui. Ma le hanno detto: "Ci sentiamo fra 4 ore". Capisco la situazione di emergenza ma una risposta del genere non è possibile». Per quello ha lanciato gli appelli sui social: «Qualcuno ha letto ed è andato a vedere ma nessuno è arrivato in tempo». Molto conosciuto in paese per il suo passato da falegname, Bracco era vedovo: «Stava bene, aveva compiuto 92 anni il 6 aprile e avrebbe festeggiato la Pasqua con tutti i suoi familiari, tra cui tre bis-nipoti».

Intanto, sempre a Monteu da Po, i carabinieri hanno salvato un'anziana dall'acqua che era entrata nella sua abitazione. Come si vede nelle immagini qui sotto, un militare è salito al primo piano, dove la donna si era rifugiata, l'ha presa in braccio e l'ha portata in salvo, con l'acqua che arrivava alle ginocchia e i mobili che galleggiavano per le stanze.

«È un disastro, ci sono persone sfollate e altre che non riescono a rientrare in paese. Una cosa del genere era impensabile».

Elisa Ghion, sindaca di Monteu da Po, parla quasi senza prendere fiato. Sono quasi le 21 di sera quando riesce a mettere piede in municipio, a fermarsi qualche minuto e a fare un primo bilancio dell’alluvione che ha colpito il suo paese. Dove si è registrata anche una vittima, il 92enne Giuseppe Bracco: «Tutto è cominciato alle 19.30 di mercoledì: una bomba d’acqua ha riempito il letto del rio della Valle, che ha un letto di 2 metri e mezzo ed è sempre in secca. Ma all’1.30 di ieri è esondato, trascinando con sé tutto quello che ha trovato».

Ghion elenca auto «schizzate come siluri», con l’acqua che è entrata nelle case e nei negozi. Una situazione drammatica che, a quanto pare, ha causato la morte di Bracco, che «non è riuscito a salire ai piani alti». Così come le frane in centro paese, che hanno costretto a far evacuare tre famiglie: «C’è scorrimento d’acqua nelle abitazioni, quindi i vigili del fuoco hanno consigliato di far uscire tutti. Saranno ospitati da parenti, anche se Cavagnolo ha allestito dei letti a scuola per gli sfollati nostri, loro e di Lauriano: in questa zona siamo tutti martoriati». Vi siete sentiti con gli altri sindaci? «No, con l’acqua che usciva da tutte le parti non c’è stato un attimo. Domani (oggi, ndr) faremo una videochiamata e ci conteremo tutti insieme le ferite». Un disastro come questo non era proprio prevedibile né evitabile? «Siamo un paese che si sviluppa lungo la collina e ha ricevuto una enorme quantità d’acqua in pochissimo tempo - risponde Ghion - Non si poteva entrare al paese e nelle case, la piazza era sommersa e l’acqua portava via. E pensare che il rio era pulitissimo: qui c’è un problema più grande, che va affrontato a livelli più alti».

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