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La scoperta
18 Aprile 2025 - 11:37
Foto di repertorio
Affiliato all'Isis, progettava un attentato in Italia ed era disposto ad aiutare chiunque avesse voluto aiutarlo fornendo dei documenti falsi. Questo il profilo dell'uomo di origine tunisina fermato oggi dalla Digos di Catanzaro, da tempo residente a Cosenza, ritenuto figura chiave in un’organizzazione radicalizzata attiva in Italia e all’estero.
Secondo quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, l’uomo avrebbe ricoperto un ruolo operativo all’interno di una struttura con obiettivi di matrice jihadista, volta alla sostituzione dei governi considerati “troppo occidentalizzati” nei Paesi arabi e alla promozione di una rivoluzione teocratica fondata sulla sharia.
Le accuse sono pesanti: il sospettato, già ricercato in Tunisia per reati legati al terrorismo, avrebbe avuto il compito di agevolare la permanenza in Italia di altri militanti, fornendo loro documenti falsi e supporto logistico. Un ruolo attivo, dunque, non solo nella propaganda ma anche nella logistica delle reti estremiste.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati numerosi video inneggianti alla jihad, filmati di attentati rivendicati dall’Isis e materiali su armi, esplosivi e strategie di combattimento. Tra i file, anche istruzioni dettagliate su come trasmettere messaggi criptati online e mappe delle rotte per raggiungere i territori di guerra.
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