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Cronaca
18 Aprile 2025 - 23:00
La nuova proposta di Trump ha creato polemiche tra gli animalisti
Trump tuona ancora. La nuova proposta avanzata intende modificare la definizione giuridica di “danno” alle specie in pericolo limitandola esclusivamente all’uccisione o al ferimento intenzionale di un animale escludendo quindi la distruzione del suo habitat naturale.
La legge sulle specie in pericolo approvata nel 1973 proibisce il danneggiamento di animali e piante a rischio di estinzione e la Corte Suprema ha confermato nel 1995 che la definizione di “danno” include anche la distruzione dell’habitat naturale delle specie protette. Con la nuova proposta il Dipartimento dell'Interno degli Stati Uniti intende ridurre significativamente le protezioni per gli habitat naturali rendendo più difficile perseguire chi distrugge gli ecosistemi vitali per la sopravvivenza di queste specie.
La proposta ha scatenato forti critiche da parte di numerose organizzazioni ambientaliste, tra cui Earthjustice che ha denunciato il rischio di lasciare senza protezione interi habitat naturali. Secondo l’associazione se la proposta venisse approvata un proprietario terriero che prosciugasse uno stagno danneggiando gravemente l’habitat di una specie acquatica protetta non sarebbe più perseguibile per la morte dei pesci. Le nuove misure consentirebbero alle industrie del settore forestale, minerario e petrolifero, nonché alle autorità statali di distruggere gli habitat senza affrontare conseguenze legali. “L’amministrazione Trump sta cercando di riscrivere le basi della biologia”, ha affermato un portavoce di Earthjustice, aggiungendo che "come tutti gli esseri viventi, anche le specie in pericolo hanno bisogno di un posto sicuro dove vivere".
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