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La scoperta
22 Aprile 2025 - 15:50
Pete Hegseth (Fonte Fox News)
Un’altra fuga di notizie scuote il cuore della Difesa americana. Dopo il caso emerso a marzo, in cui un gruppo su Signal contenente alti esponenti dell’amministrazione – incluso il vicepresidente JD Vance – aveva visto l'invio accidentale di piani militari a un giornalista, ora scoppia una nuova polemica. Al centro, ancora una volta, il segretario alla Difesa Pete Hegseth, che avrebbe condiviso gli stessi dettagli riservati – tra cui orari di decollo e obiettivi di attacco in Yemen – in un secondo canale, ben più informale: una chat privata su telefono personale con familiari e collaboratori.
A rivelarlo è il New York Times, che cita quattro fonti indipendenti a conferma dell’accaduto. Il gruppo, chiamato “Defense | Team Huddle”, avrebbe incluso una dozzina di contatti di fiducia di Hegseth, tra cui la moglie Jennifer Rauchet – ex produttrice di Fox News e priva di qualunque ruolo ufficiale – e il fratello Phil, funzionario del Pentagono, ma non coinvolto nelle operazioni in questione.
Non si tratta di una svista isolata. La chat, creata dallo stesso Hegseth all’inizio dell’anno, era attiva su un dispositivo personale, al di fuori dei circuiti istituzionali di sicurezza. Al suo interno, oltre ai familiari, figuravano anche il suo avvocato Tim Parlatore e l’attuale portavoce del Pentagono Sean Parnell.
Secondo quanto ricostruito, l’invio delle informazioni riservate – che includevano dettagli operativi imminenti su un attacco in Yemen – sarebbe avvenuto in contemporanea all’altro gruppo Signal, dove per errore figurava anche un cronista.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Pur smentendo la diffusione di materiale classificato, fonti dell’amministrazione non hanno potuto negare la gravità della condivisione: si parla infatti di dati operativi capaci di mettere a rischio diretto la vita dei militari sul campo, nel caso fossero finiti nelle mani sbagliate.
E non è tutto. L’episodio si intreccia con un’altra inquietante falla nella sicurezza. Secondo il Washington Post, oltre 11.000 funzionari pubblici avrebbero avuto accesso, per errore, a una cartella Google Drive contenente documenti riservati – inclusa una dettagliata planimetria della Casa Bianca. A compiere l’errore sarebbero stati alcuni dipendenti della General Services Administration, l’agenzia che fornisce supporto logistico e informatico al governo federale.
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