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Cronaca

Tagli alle linee bus in Piemonte: una scelta necessaria o un rischio per la mobilità locale?

La Regione Piemonte sopprime linee bus poco frequentate, promettendo monitoraggio e possibili riattivazioni.

Tagli alle linee bus in Piemonte: una scelta necessaria o un rischio per la mobilità locale?

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A partire da lunedì 5 maggio, il trasporto pubblico piemontese subirà delle modifiche: verranno sospese le linee bus che registrano meno di otto passeggeri per corsa. Il provvedimento, che tocca in particolare le tratte tra Carmagnola, Carignano, Piossasco e Torino, è frutto di un’analisi dettagliata dei dati di utilizzo condotta dalla Regione Piemonte in collaborazione con i sindaci dei territori interessati e le aziende di trasporto locale.

Nel mirino sono finite le linee 259 Carmagnola-Carignano-Torino, 259K Torino-Carmagnola-Textile, 265 Torino-Verrone e Piossasco-Pianezza, penalizzate da un’utenza media tra le 3 e le 8 persone per corsa. A salvarsi, per ora, sono invece le tratte con numeri più solidi, come la 442 Avigliana-Nichelino-Rivoli e la 85 per Rivalta, che restano regolarmente attive.

Il taglio è stato anticipato già nel novembre 2024 dall’Agenzia della Mobilità Piemontese, che aveva lanciato l’allarme ai Comuni e ai mobility manager delle aziende: alcune tratte a servizio di aree industriali non reggevano più sul piano dei numeri. La decisione è stata quindi maturata nel tempo, e non senza confronto con i territori.

La Regione Piemonte sottolinea come, nonostante questa scelta impopolare, l’impegno sul trasporto pubblico resti prioritario: «Abbiamo investito 31 milioni di euro aggiuntivi all’anno — spiegano — di cui 20 per il trasporto ferroviario e 11 milioni per quello su gomma, con l’obiettivo di garantire efficienza e qualità».

Ma l’assicurazione più importante riguarda il futuro: «Continueremo a monitorare i flussi e, se si registrerà un aumento dell’utenza, in particolare per effetto di riprese produttive nelle aree industriali, siamo pronti a reintrodurre le corse sospese».

Dal comunicato di diversi sindacati si può leggere il chiaro malcontento di chi soffrirà di questo taglio: lavoratori pendolari, studenti e cittadini. In attesa che la Regione risponda all'appello, permane la sfiducia e la rabbia.

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