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23 Aprile 2025 - 19:10
Ad Asti riaffiora un prezioso frammento di storia romana: la Domus di via Varrone, risalente alla seconda metà del I secolo d.C., rappresenta un’eccezionale testimonianza dell’antica città di Hasta. Collocata a circa ottanta metri dalla storica Torre Rossa, un tempo porta d’accesso occidentale dell’abitato romano, la casa si inserisce in un contesto urbanistico che riflette l’assetto ortogonale tipico delle città latine, con il decumano massimo coincidente con l’attuale Corso Alfieri.
Tra le meraviglie restituite dagli scavi, spicca in particolare il pavimento musivo del triclinium, la sala destinata ai banchetti. Si tratta di un mosaico di circa 3 metri per 1,70, con base in cocciopesto bianco su cui si intrecciano tessere bianche e nere, arricchite da inserti marmorei policromi. Le decorazioni, che spaziano da figure geometriche a motivi ispirati alla natura – come pesci e tralci d’edera – sono incorniciate da eleganti bordure: una interna a spina di pesce e una esterna a treccia, che rivelano il gusto raffinato e l’alto livello tecnico degli artigiani dell’epoca.
Il valore del ritrovamento è reso ancora più significativo dalla rarità di manufatti simili nel territorio piemontese, facendo della domus di via Varrone un punto di riferimento fondamentale per lo studio della vita quotidiana e dell’estetica domestica in epoca imperiale.
Ospitata in un immobile di proprietà comunale e gestita dalla Fondazione Asti Musei, la domus è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 19, offrendo un’occasione unica per un viaggio nel tempo attraverso la bellezza dell’arte romana.
«Con il completamento del restauro del mosaico, restituiamo alla comunità un’opera di straordinaria finezza – dichiarano il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore alla Cultura Paride Candelaresi –. È un altro passo avanti nella valorizzazione di un sito archeologico che racconta la quotidianità di oltre duemila anni fa.»
A sottolineare l’importanza dell’intervento anche Francesco Antonio Lepore, presidente della Fondazione Asti Musei, e Livio Negro, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti: «Questo restauro testimonia la costante dedizione della Fondazione nella tutela e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico cittadino, promuovendone la conoscenza presso un pubblico sempre più vasto.».
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