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Cronaca

Santhià premiata da Mattarella con la medaglia di bronzo

Il presidente ricorda la strage del 1945 in onore della libertà

Santhià premiata da Mattarella con la medaglia di bronzo

Santhià si raccoglie attorno a un ricordo che brucia ancora.  Nonostante gli ottant’anni trascorsi il 29 aprile rimane un giorno di lutto quando il paesino nel 1945 pagò un prezzo altissimo per la libertà con quarantotto vite tra partigiani e civili che furono spezzate dall’ultimo spasmo di violenza di un regime morente.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio al sindaco di Santhià Angela Ariotti in occasione delle commemorazioni dell’ottantesimo anniversario. "Ottant'anni fa il 25 aprile 1945 fu l'avvio dell’insurrezione, destinata a concludersi la settimana successiva con la resa delle truppe naziste e dei loro alleati fascisti", scrive Mattarella. Ma mentre il nord Italia si liberava, le truppe tedesche in ritirata seminavano morte alle loro spalle.

La violenza cieca del 75° Corpo d'armata del III Reich infranse la tregua concordata con il Comando partigiano e in quei giorni a Santhià e nelle sue cascine vicine si consumò una delle ultime, atroci rappresaglie naziste. In quel bui, si levò anche una voce, quella del prevosto monsignor Giovanni Ravetti, capace di una mediazione che evitò che il prezzo pagato in termini di vite umane fosse ancora più alto.  Non è un caso se la Repubblica ha attribuito alla popolazione di Santhià la Medaglia di bronzo al valor militare riconoscendo a quei cittadini “il triste e doloroso privilegio di subire le ultime rappresaglie tedesche” proprio nel momento in cui la libertà cominciava a rifiorire nel Nord Italia. 

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