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Cronaca internazionale
08 Maggio 2025 - 10:42
La Columbia University ha richiesto l’intervento della polizia di New York per sedare un sit-in organizzato da studenti a sostegno della Palestina. La protesta si è concentrata all’interno della Butler Library, la biblioteca principale del prestigioso ateneo newyorkese. Secondo quanto riferito da Sharla Steinman dottoranda alla Columbia Journalism School circa cinquanta persone sono state fermate per aver partecipato all’occupazione dell’edificio. Gli agenti hanno ammanettato i manifestanti e li hanno caricati su autobus della polizia. Molti indossavano la kefiah bianca e nera, divenuta simbolo delle proteste pro-palestinesi sui campus universitari statunitensi.
La presidente ad interim dell’università Claire Shipman ha dichiarato che i manifestanti erano stati più volte invitati a lasciare l’edificio, ma si sono rifiutati nonostante fossero stati avvertiti del rischio di sanzioni disciplinari e di arresto per violazione di domicilio. “L’elevato numero di persone coinvolte, il tentativo di forzare l’ingresso alla biblioteca e la presenza di individui non affiliati all’università hanno rappresentato un pericolo per la sicurezza. Per questo abbiamo ritenuto necessario l’intervento della polizia”, ha spiegato Shipman aggiungendo che due agenti della sicurezza dell’ateneo sono rimasti feriti durante l’operazione. “Comportamenti simili sono inaccettabili”, ha concluso.
Anche il sindaco di New York Eric Adams è intervenuto sulla vicenda, giustificando l’ingresso delle forze dell’ordine nel campus con una richiesta scritta da parte della Columbia. “New York difenderà sempre il diritto alla protesta pacifica ma non tollererà atti illegali”, ha affermato. Adams si è rivolto anche agli studenti ebrei dell’università che si sentono minacciati o insicuri, assicurando loro la piena protezione da parte dell’amministrazione cittadina. Il sindaco, recentemente sotto i riflettori per vicende giudiziarie poi archiviate, ha lanciato un appello ai genitori degli studenti coinvolti nella protesta: “Richiamate i vostri figli e spiegate loro che infrangere la legge è sbagliato. Chi non è studente della Columbia lasci immediatamente il campus o sarà arrestato. Non tollereremo odio né violenza in nessuna forma”.
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