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Agricoltura
15 Maggio 2025 - 20:45
Le continue precipitazioni che hanno interessato il Veneto negli ultimi giorni hanno causato gravi danni alle ciliegie precoci, già provate da una primavera caratterizzata da condizioni meteo avverse, umidità e pioggia costante. Molti frutti mostrano segni di rottura e Confagricoltura Veneto stima che le perdite superino il 50%.
«Eravamo ormai prossimi all’inizio della raccolta, prevista per la prossima settimana, e speravamo di ottenere un raccolto di buona qualità - ha dichiarato Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto - Ma le forti piogge hanno compromesso tutto: solo nella zona dell’Est Veronese sono caduti 52 millimetri d’acqua in soli due giorni la settimana scorsa, e nei giorni successivi la pioggia è continuata ininterrottamente per oltre dodici ore. Le ciliegie non riescono a resistere e si spaccano. Valuteremo con più precisione le perdite sulle varietà precoci la settimana prossima, ma saranno sicuramente rilevanti. Le ciliegie a maturazione tardiva, invece, sembrano reggere meglio grazie a uno stadio di sviluppo più arretrato, anche se si spera in un miglioramento delle condizioni meteorologiche con giornate più calde e soleggiate».
Oltre ai danni provocati dall’eccesso d’acqua, il clima umido favorisce anche la diffusione di parassiti come la Drosophila suzukii, insetto originario del Sud-Est asiatico che da qualche anno ha iniziato a infestare i frutteti locali. «Finora non si registrano danni evidenti causati da questo moscerino - ha precisato Aldegheri - ma bisogna prestare molta attenzione, perché l’insetto depone le uova all’interno dei frutti che presentano crepe. Inoltre, stiamo osservando un aumento dei danni provocati dalla cimice: l’inverno mite ha facilitato la sua riproduzione, e ora l’insetto sta colonizzando frutteti e orti».
Confagricoltura ricorda come anche negli ultimi due anni le ciliegie precoci abbiano subito danni significativi, mentre le varietà a maturazione tardiva hanno avuto maggior fortuna. «La coltivazione delle ciliegie è sempre stata particolarmente delicata e legata alle condizioni climatiche - ha concluso Aldegheri - Per questo motivo, i frutticoltori veronesi tendono a coltivare diverse varietà, cercando di mitigare il rischio e salvaguardare almeno una parte della produzione».
Alla luce di queste difficoltà, le superfici coltivate a ciliegio in Veneto continuano a diminuire. Secondo i dati 2024 di Veneto Agricoltura, la regione conta complessivamente 1.700 ettari di ciliegeti, con la maggior parte concentrata nella provincia di Verona (1.300 ettari), seguita da Vicenza (240 ettari) e Treviso (117 ettari). Le rimanenti aree si distribuiscono tra Padova e Venezia.
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