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Economia
10 Maggio 2025 - 19:37
La devastazione dei frutteti di ciliegie nei territori di Trani e Bisceglie potrebbe avere ripercussioni significative sul commercio nazionale. Questi danni sono stati causati dai parrocchetti, una specie di pappagallo selvatico proveniente dal Sud America, che da anni sta mettendo a dura prova le coltivazioni locali. La Puglia, infatti, rappresenta una delle regioni leader nella produzione di ciliegie in Italia, e un colpo simile potrebbe intaccare pesantemente l'offerta sul mercato.
La denuncia arriva dalla CIA-Agricoltori Italiani Puglia, che sottolinea come la perdita di una parte così rilevante della produzione possa minare la competitività delle ciliegie pugliesi, un fiore all'occhiello dell'agricoltura nazionale. Le ciliegie pugliesi sono infatti tra i principali prodotti freschi esportati in Italia e all'estero, contribuendo significativamente al commercio agricolo del paese.
Gli agricoltori locali sono disperati: «Le ciliegie e le speranze di un buon raccolto sono ormai distrutte», commentano. La perdita di una quota così importante di produzione non solo colpisce direttamente gli agricoltori, ma mette anche a rischio la distribuzione di un prodotto che rappresenta una parte essenziale delle esportazioni italiane durante la stagione estiva.
Non è un episodio isolato. Solo ad aprile, a Terlizzi, i danni su tre ettari di mandorleti sono stati ingenti, mentre episodi simili sono stati segnalati a Bitonto, Molfetta, Ruvo, Binetto e Palo del Colle negli ultimi anni, mostrando un trend che potrebbe minare la stabilità della filiera.
Gli agricoltori chiedono interventi urgenti non solo per risarcire i danni, ma soprattutto per garantire un piano di contenimento della specie invasiva, necessario per salvaguardare la produzione e, di conseguenza, il mercato nazionale delle ciliegie, uno dei pilastri dell'agricoltura italiana.
La CIA ha ribadito che è fondamentale adottare misure concrete per evitare un ulteriore peggioramento della situazione e per tutelare una delle voci più importanti nel commercio agricolo del nostro paese. Se non si interviene tempestivamente, il rischio di una diminuzione dell’offerta potrebbe tradursi in una perdita economica notevole non solo per gli agricoltori locali, ma per l'intero settore agroalimentare italiano.
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