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Economia
06 Maggio 2025 - 13:05
Le recenti gelate in Turchia, che hanno colpito il paese tra il 10 e il 12 aprile, stanno avendo un impatto devastante su diversi raccolti, in particolare quelli di albicocche, nocciole e uva sultanina. Questi eventi estremi stanno mettendo a rischio non solo la produzione locale ma anche l'intera filiera della frutta secca ed essiccata destinata al mercato europeo.
Secondo quanto riportato da Fruitimprese, l'associazione delle imprese ortofrutticole italiane, la situazione è particolarmente grave per le albicocche destinate all'essiccazione, con perdite che potrebbero raggiungere il 90% dei raccolti. Le difficoltà non riguardano solo questa coltura, ma anche altre due di fondamentale importanza per l'economia turca, dove la Turchia è il principale produttore europeo:
Nocciole: si prevede una riduzione del raccolto di circa il 60%.
Uva sultanina: il calo stimato è intorno al 30%.
Le gelate, che hanno toccato temperature fino a -15°C in alcune aree, hanno avuto luogo nelle prime fasi del ciclo vegetativo, compromettendo seriamente la produttività dell'intera campagna agricola per l'anno 2025. Le autorità turche, che confrontano questa situazione con la crisi agricola del 2014, stanno attualmente effettuando una valutazione dei danni e pianificando misure di supporto per gli agricoltori.
Fruitimprese sottolinea che queste gelate, che si aggiungono a un’annata già difficile per le scarse disponibilità del 2024, rischiano di peggiorare ulteriormente la situazione, con un aumento dei prezzi e una riduzione dell’offerta di numerosi prodotti molto richiesti in Europa.
In questo contesto, gli operatori del settore agricolo europeo si preparano a fronteggiare le difficoltà di approvvigionamento, con possibili ripercussioni sui costi e sull'accesso alle materie prime provenienti dalla Turchia.
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