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IL GIALLO DI GIAVENO
17 Maggio 2025 - 05:40
Davide Giaj Levra avrebbe picchiato il padre Germano, provocandogli fratture alla testa e alle costole. E il fratello Mauro avrebbe tardato a chiamare il 112: per questo ora i due sono entrambi indagati per la morte del 91enne di Giaveno, con il primo accusato di omicidio aggravato e il secondo “solo” di omissione di soccorso.
Nuova svolta nel giallo che ha scosso la cittadina a partire dalle 16 di mercoledì pomeriggio, quando Davide Giaj Levra ha chiamato il 112: «Venite subito, mio papà è caduto in casa» ha spiegato al telefono il giavenese, l’unico dei figli presente in casa insieme all’anziano genitore (noto in paese per la sua professione di assicuratore e perché componente dei Lions e del coro della Val Sangone).
Subito dopo la sua morte dell’anziano all’ospedale di Rivoli, i carabinieri hanno iniziato a dubitare della ricostruzione riferita dal figlio Davide: per questo la palazzina di piazza Molines 35, tutta di proprietà dei Giaj Levra in pieno centro a Giaveno, è stata posta sotto sequestro e setacciata per ore dagli esperti della Scientifica. Intanto Davide, Giorgio e Mauro Giaj Levra, i tre figli del 91enne, sono stati portati in caserma e ascoltati per ore dal pubblico ministero Davide Pretti. Che all’alba di giovedì ha iscritto nel registro degli indagati Davide Giaj Levra: secondo l’accusa, è stato lui a uccidere il padre dopo averlo picchiato, provocandogli le fratture al cranio e alle costole. «Il mio assistito continua a negare ogni addebito e a ribadire la tesi della caduta accidentale» riporta l’avvocato Francesca Simone, legale d’ufficio dell’indagato per omicidio. Secondo quanto emerso in questi giorni di indagine, fra lui e il papà c’erano già stati diversi screzi, soprattutto per questioni economiche: «Ma io non ne ho contezza» taglia corto l’avvocato.
Invece Mauro Giaj Levra sarebbe arrivato dopo la presunta aggressione, cui non avrebbe preso parte. Difeso d’ufficio dall’avvocato Emanuela Galli, è accusato di non aver soccorso il 91enne quando è rientrato in casa e lo ha trovato agonizzante nella camera da letto. Stando a quanto emerge, sarebbe passata più di un’ora tra il momento in cui l’ex assicuratore è rimasto ferito a quando è scattata la chiamata al numero unico d’emergenza.
Per chiarire le cause della morte dell’anziano sarà comunque decisiva l’autopsia: è stata affidata al medico legale Roberto Testi, che la eseguirà nella giornata di oggi nelle camere mortuarie dell’ospedale di Rivoli (dove l’anziano è deceduto dopo il trasporto d’urgenza in ambulanza). I risultati verranno probabilmente depositati fra 60 giorni ma, dalle prime analisi, risulta che le fratture alla testa dell’ex assicuratore non siano compatibili con quelle di una caduta accidentale ma con l’impatto con un oggetto contundente non ancora identificato.
Nel frattempo Giorgio Giaj Levra si è affidato all’avvocato Stefano Tizzani: l’unico dei tre figli a non essere indagato, gestore di una panetteria in pieno centro a Giaveno, vuole avere chiarezza su quanto accaduto a suo papà.
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