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Cronaca

Bayesian, recuperato il boma del veliero affondato a Porticello: le indagini vanno avanti

Riportato in superficie il primo pezzo dell’imbarcazione. Il recupero è legato anche alla morte di un sub durante i lavori

Bayesian, recuperato il boma del veliero affondato a Porticello: le indagini vanno avanti

È stato riportato in superficie il boma del Bayesian, il veliero di lusso affondato la notte del 19 agosto 2023 al largo di Porticello, nei pressi di Palermo, in un naufragio costato la vita a sette persone, tra cui il proprietario della nave, il magnate britannico Mike Linch.

Il boma, lungo 72 metri e parte dell’albero maestro, è il primo componente dell’imbarcazione ad essere recuperato dai fondali. L’operazione è stata condotta con una gru a bordo della piattaforma galleggiante Hebo Lift 2, sotto la direzione dei tecnici della Tmc Marine, l’azienda incaricata delle complesse attività di recupero.

Il recupero del boma è stato anche necessario per consentire agli investigatori della Guardia Costiera e all’Ispettorato del Lavoro di effettuare i rilievi legati a un altro drammatico evento: la morte del sommozzatore Robcornelis Maria Huijben Uiben, 39enne olandese, deceduto lo scorso 9 maggio durante le prime operazioni di taglio della cerniera che collegava il boma all’albero maestro.

Secondo le prime ricostruzioni della Capitaneria di porto, coordinate dalla Procura di Termini Imerese, la morte del sub sarebbe stata provocata da una sacca di idrogeno esplosa durante il taglio di materiali misti in acciaio e alluminio a circa 49 metri di profondità. Il tragico incidente ha imposto una sospensione temporanea dei lavori, per permettere lo svolgimento delle indagini e garantire la sicurezza degli operatori.

Proseguono intanto le indagini sull’affondamento del veliero, che aveva a bordo un equipaggio internazionale. Le autorità italiane stanno cercando di ricostruire con esattezza il punto d’ingresso dell’acqua che ha causato il naufragio. Secondo gli ultimi accertamenti, nessun boccaporto o portellone risulta essere stato chiuso nei momenti precedenti al disastro: “Non si sarebbero chiusi nel modo in cui li abbiamo trovati”, ha riferito una fonte investigativa.

Dubbi sono stati sollevati anche sul rapporto provvisorio del MAIB, l’ente britannico per la sicurezza marittima. Gli investigatori italiani ne contestano la scarsità di elementi diretti, ritenendo che manchino informazioni fondamentali, in particolare sul lato di dritta della nave, ancora sommerso.

Il recupero completo del Bayesian è stato posticipato di una settimana rispetto al programma originario. Secondo il nuovo calendario, il veliero potrebbe tornare in superficie tra il 26 e il 28 maggio. Solo allora, forse, potranno emergere nuovi elementi decisivi per comprendere le vere cause del naufragio e fare piena luce su una vicenda ancora avvolta da molti interrogativi.

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