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Il caso

Mauro Consolandi, speleologo del Cai di Biella, muore durante un'escursione nella Grotta Remeron

Il 73enne perde la vita precipitando da 15 metri. Ferito un altro speleologo di 52 anni

Mauro Consolandi, speleologo del Cai di Biella, muore durante un'escursione nella Grotta Remeron

Mauro Consolandi (a sinistra), con il collega Enrico Lana

Ieri, 24 maggio 2025, un tragico incidente ha tolto la vita a Mauro Consolandi, 73 anni, storico istruttore speleologico del Cai di Biella. L’incidente è avvenuto nella Grotta Remeron, situata nel comune di Comerio, in provincia di Varese, durante un’escursione che ha visto coinvolto un gruppo di escursionisti con diverse esperienze in speleologia, alcuni dei quali con una preparazione di base.

Consolandi, che da anni era in pensione ma non aveva mai perso la passione per le grotte, era un esperto del settore, conosciuto in tutta Italia, ma anche in particolare in provincia di Varese, dove il suo nome è sinonimo di competenza e dedizione. L'incidente si è verificato in uno dei pozzi della grotta Remeron (in foto qui sotto), lontano dal percorso turistico. Il gruppo si era addentrato in un tratto non aperto al pubblico, quando Consolandi è scivolato nel pozzo, cadendo da un'altezza di circa 15 metri e riportando gravi ferite che ne hanno causato la morte. Nello stesso incidente, un altro membro del gruppo, uno speleologo di 52 anni, è rimasto ferito e trasportato in ospedale in codice giallo.

Mauro Consolandi, originario di Brusnengo, un piccolo paese in provincia di Biella, aveva sempre coltivato una passione per la montagna e l’ambiente naturale, passione che ha trasmesso anche al figlio Federico, tecnico di Soccorso Alpino. Sabato, Consolandi era accompagnato in questa escursione dalla moglie, con la quale condivideva l’amore per l’esplorazione e la natura.

Nel corso della sua carriera, Consolandi aveva dedicato molte delle sue energie alla documentazione delle grotte e alla formazione di nuovi speleologi. Era noto per il suo impegno nella creazione di modelli 3D delle cavità ipogee e nel rafforzamento del catasto speleologico italiano. I suoi colleghi e gli appassionati del settore ricordano il suo contributo fondamentale e la sua generosità.

La notizia della sua morte ha suscitato profondo cordoglio tra i membri della comunità speleologica e tra gli amici più vicini. Enrico Lana, noto naturalista e biospeleologo di Chivasso, ha condiviso un ricordo affettuoso su Facebook, postando una foto con Consolandi scattata recentemente durante un’esplorazione. “Non ho parole”, è stato il suo commento, esprimendo così il dolore per la perdita di un amico e di un collega insostituibile.

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