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Il caso
26 Maggio 2025 - 12:30
Il tribunale regionale di Braunschweig, in Bassa Sassonia, ha dichiarato colpevoli di truffa quattro ex manager della Volkswagen, il colosso dell’automotive con sede a Wolfsburg. Due degli imputati sono stati condannati a diversi anni di detenzione, mentre per gli altri due la pena è stata sospesa con condizionale, come riportano diversi media tedeschi, fra cui l’agenzia Dpa. La sentenza chiude una lunga fase processuale avviata nel settembre 2021, ben sei anni dopo lo scoppio dello scandalo.
Il caso risale al settembre 2015, quando le autorità statunitensi scoprirono che Volkswagen aveva installato su milioni di veicoli diesel un software manipolato in grado di eludere i test sulle emissioni inquinanti. Il dispositivo era in grado di riconoscere quando l’auto era sottoposta a un controllo e, solo in quel caso, attivava un funzionamento che rientrava nei limiti previsti dalla legge. Su strada, invece, le emissioni reali risultavano molto più alte di quanto dichiarato. Lo scandalo ha avuto ripercussioni globali, minando la fiducia nell’intero comparto automobilistico e facendo crollare la reputazione del marchio Volkswagen. La casa di Wolfsburg ha dovuto affrontare cause legali in tutto il mondo e ha stimato in oltre 30 miliardi di euro i costi complessivi sostenuti per risarcimenti, multe e modifiche ai veicoli.
Il processo ai quattro manager, aperto nel 2021, è stato considerato emblematico per la portata dello scandalo e per il ruolo centrale giocato dalla dirigenza nel deliberare – o quanto meno nel permettere – l’utilizzo del software truccato. La sentenza rappresenta anche un segnale importante a livello giuridico: le frodi ambientali non restano impunite, anche ai vertici delle grandi aziende.
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