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Il fatto

«L’ho sognato stanotte: fu la Chiesa!», l’avvocato di Andrea Sempio "risolve" il delitto in sogno

L'avvocato costruisce un romanzo giudiziario tra esorcismi e sicari

«L’ho sognato stanotte: fu la Chiesa!», l’avvocato di Andrea Sempio "risolve" il delitto in sogno

Nel panorama già intricato del delitto di Garlasco, spunta una nuova ricostruzione con un retroscena onirico. A offrirla è l’avvocato Massimo Lovati, legale vigevanese classe 1952, nato – e ci tiene a precisarlo – proprio il 13 agosto, stesso giorno del delitto di Chiara Poggi (ma di 53 anni prima). Difensore di Andrea Sempio dal dicembre 2016, Lovati ha recentemente esposto una teoria alternativa sulla morte della giovane in un'intervista a La Repubblica, che definisce «un sogno». E che sogno.

Secondo la visione onirica del legale, Alberto Stasi sarebbe innocente, ma a conoscenza dell’identità del vero assassino e dei suoi presunti mandanti. E non sarebbero criminali comuni, ma figure legate  ad ambienti religiosi e a un oscuro scandalo scoppiato nel 2014 al Santuario della Bozzola, non lontano da Garlasco. «Un grumo di sesso e ricatti» ai danni del sacerdote don Gregorio Vitali, dice l’avvocato, riferendosi a episodi di presunta pedofilia e messe nere risalenti anche al periodo precedente al delitto.

Secondo Lovati, Chiara Poggi sarebbe stata eliminata perché avrebbe scoperto un “segreto indicibile”. Quale? Non si sa. Non mancano riferimenti ai killer professionisti e ai mandanti “in bianco” – definizione che lo stesso Lovati lascia volutamente ambigua. «La Chiesa assassina? Non sarebbe la prima volta», afferma, citando il caso di Emanuela Orlandi e l’omicidio di Lev Trotzky per rafforzare la propria teoria. Alla domanda se porterebbe mai tutto questo in aula, la risposta è chiara: «È solo un sogno. Forse ci scriverò un romanzo».

Nel frattempo, Andrea Sempio – che Lovati tiene a definire «un comunista, un disadattato, ma estraneo a tutto» – rimane coinvolto suo malgrado in questa storia dai contorni sempre più surreali. Intanto il suo avvocato si dice stanco e preoccupato, ma determinato a contestare le consulenze di parte e a presentare nuove prove, se mai si dovesse arrivare in tribunale.

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