In un colpo di scena che segna una nuova fase nella politica energetica degli Stati Uniti, l'amministrazione Trump ha annullato le protezioni federali su milioni di acri di territorio incontaminato in Alaska, consentendo così l'avvio delle trivellazioni in una delle aree più sensibili e vitali del paese. La decisione riguarda la National Petroleum Reserve-Alaska (NPR-A), un’area di circa 23 milioni di acri, situata a nord di Anchorage e confinante con l’Arctic National Wildlife Refuge (ANWR).
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L’annuncio è stato fatto dal segretario degli Interni Doug Burgum, che ha giustificato la mossa come parte di un piano per “ristabilire l’equilibrio e rimettendo in carreggiata il futuro energetico degli Stati Uniti”. La decisione di aprire la NPR-A alle esplorazioni di petrolio, gas e minerali segna la ripresa della politica "Drill, Baby, Drill", promossa dal governo repubblicano. Un passo indietro rispetto alle politiche di protezione ambientale adottate dall'amministrazione Biden nel 2023, che aveva imposto un divieto quasi totale alle estrazioni nella NPR-A, tutelando oltre metà di questa vasta regione.
L’ex sindaca di Nuiqsut, Rosemary Ahtuangaruak, ha espresso forti preoccupazioni riguardo a questa decisione, sottolineando come la sopravvivenza delle comunità locali, che dipendono dalla caccia e dalla pesca, sia messa a rischio. La sua denuncia si fa più drammatica considerando l'accelerazione del riscaldamento globale in Alaska, che sta avvenendo a un ritmo tre volte superiore alla media globale. "Le scelte di questo tipo mettono a rischio il nostro stile di vita e la sopravvivenza culturale delle future generazioni", ha dichiarato Ahtuangaruak.
La mossa ha anche sollevato critiche da parte di esperti di clima, come Matt Jackson di The Wilderness Society, che ha definito la decisione “una follia climatica”. La preoccupazione per il riscaldamento del suolo e le sue ripercussioni sulle comunità indigene è grande, con il suolo sotto le loro abitazioni che sta cominciando a sciogliersi a causa del riscaldamento accelerato.
Non tutte le reazioni sono state negative, tuttavia. Nagruk Harcharek, presidente del Voice of the Arctic Iñupiat, ha riconosciuto che alcune popolazioni native vedono nelle estrazioni energetiche una potenziale opportunità di autonomia e sviluppo economico, seppur con un ampio dibattito interno riguardo la gestione delle risorse e le modalità di consultazione.
La decisione di Trump di aprire la NPR-A alle trivellazioni rappresenta un capitolo importante nella storia dell'Alaska e delle sue risorse naturali. Mentre il governo federale difende il provvedimento come una necessità per garantire la sicurezza energetica, le implicazioni per l'ambiente e le comunità locali sono destinate a rimanere al centro del dibattito pubblico e politico.