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Economia

Riforma fiscale: Irpef semplificata, ma attenzione al fiscal drag

Con l’aliquota fissa al 23% e tre scaglioni, la nuova riforma alleggerisce le tasse per molti, ma l'inflazione potrebbe erodere i benefici

Riforma fiscale: Irpef semplificata, ma attenzione al fiscal drag

La riforma fiscale segna un cambiamento importante per i contribuenti italiani, con una revisione profonda del calcolo dell’Irpef e un impatto diretto sulle buste paga. L’obiettivo principale è alleggerire il carico fiscale per i redditi medio-bassi, semplificando il sistema e mirando a un maggiore equilibro.

Una delle novità principali è la riduzione del numero degli scaglioni Irpef, che passano da quattro a tre. La nuova aliquota fissa al 23% riguarda ora chi guadagna fino a 28mila euro all’anno, un’agevolazione importante per i lavoratori che vedranno ridursi il peso delle imposte. Questo cambio porta a una riduzione fiscale per una parte significativa dei contribuenti, con differenze rilevanti in base ai redditi individuali.

Tuttavia, il fiscal drag potrebbe minare in parte i benefici. Si tratta di un fenomeno che, a causa dell’inflazione, spinge i redditi verso fasce superiori, aumentando così l’imposizione fiscale, senza che però i contribuenti vedano un reale aumento del loro potere d'acquisto. Secondo le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio, 370 milioni di euro saranno "erosi" dal fiscal drag nel 2024, penalizzando soprattutto i lavoratori dipendenti, che non sono protetti come altre categorie.

Un altro elemento della riforma riguarda le detrazioni per le famiglie con figli a carico. In particolare, sono stati potenziati i vantaggi per coloro che hanno redditi più bassi e una maggiore composizione familiare, con l'intento di alleviare il peso fiscale su chi è più gravato da carichi familiari. Anche in questo caso, tuttavia, i benefici variano sensibilmente in base al nucleo familiare e al reddito complessivo.

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