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Rapporto sulla criminalità

Violenza contro le donne e criminalità urbana in Italia: anche Torino tra le città più pericolose

Dal 2020 al 2024, 605 femminicidi e una criminalità in evoluzione nelle metropoli italiane, con un aumento preoccupante della violenza minorile e dei reati predatori.

Violenza contro le donne e criminalità urbana in Italia: anche Torino tra le città più pericolose



Tra il 2020 e il 2024 in Italia si sono registrati 605 femminicidi, con un aumento costante dal 2020 fino al 2023, seguito da una diminuzione del 6% nell’ultimo anno. Nel 54% dei casi, le vittime sono state uccise da partner o ex partner.

Questi dati emergono dal quarto Rapporto sulla criminalità nelle aree metropolitane italiane, intitolato "Criminalità e sicurezza a Napoli. Vite insicure: forme di violenza sulle donne", realizzato dai professori Giacomo Di Gennaro (Università Federico II) e Riccardo Marselli (Università Parthenope).

La presentazione del Rapporto si è svolta nell’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Dopo i saluti istituzionali della Prorettrice Angela Zampella, del Vicedirettore Giancarlo Ragozzini e del Rettore emerito Giuseppe Acocella (Università di Benevento e vicepresidente dell’Istituto San Pio V di Roma, da anni sostenitore della ricerca), è intervenuto il professor Di Gennaro. All’incontro hanno partecipato figure istituzionali di rilievo come Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio, Barbara Poggio, Prorettrice dell’Università di Trento, il Procuratore aggiunto di Napoli Raffaello Falcone, responsabile della Sezione indagini su violenza di genere, e la storica Simona Feci dell’Università degli Studi di Napoli Orientale.

Al termine dell’evento, il prefetto Filippo Dispenza ha consegnato pergamene agli studenti del Master in Criminologia e diritto penale. Analisi criminale e politiche per la sicurezza urbana.

Questo Rapporto nasce da un progetto avviato nel 2010 dall’Università Federico II con la creazione del Master in Criminologia, coordinato dal professor Di Gennaro. L’obiettivo è analizzare in modo approfondito, attraverso metodi quantitativi e qualitativi, l’andamento della criminalità nelle grandi città italiane.

Il documento evidenzia come la violenza contro le donne sia una manifestazione persistente di discriminazione e controllo maschile, che non solo nega loro dignità, ma le mortifica come persone. La presidente della Commissione parlamentare sul femminicidio, Martina Semenzato, ha sottolineato che il Rapporto offre un’analisi approfondita sia dal punto di vista delle vittime sia degli aggressori. Ha inoltre posto l’accento sull’importanza di forme di sostegno economico, come il reddito di libertà e il microcredito, essenziali per garantire l’autonomia delle donne e combattere la violenza economica, che genera una sudditanza mentale.

Nel periodo tra il 2023 e il 2024, presso la Procura di Napoli sono stati registrati circa 5.400 procedimenti legati a reati quali stalking, maltrattamenti e sexting non consensuale. Il Procuratore aggiunto Raffaello Falcone ha evidenziato come le nuove leggi possano avere un ruolo deterrente, ma ha anche segnalato la carenza di risorse umane nel sistema giudiziario, elemento che limita l’efficacia degli interventi.

La violenza di genere, ha ricordato Falcone, è un fenomeno trasversale, presente in tutti i ceti sociali e gruppi. Inoltre, come sottolineato da Barbara Poggio, la diffusione online di linguaggi violenti e messaggi misogini amplifica e rafforza questo fenomeno, alimentando una narrazione maschilista che incolpa le donne dei problemi maschili.

Dal punto di vista metodologico, la professoressa Simona Feci ha evidenziato il valore del Rapporto nell’unificare le fonti e nel mostrare come la sopraffazione e la disuguaglianza di genere si siano adattate ai tempi, rivelando una cultura patriarcale ancora radicata.

Questa edizione rappresenta un bilancio della criminalità negli ultimi vent’anni. Il curatore Di Gennaro ha spiegato che, analizzando il periodo 2004-2023, emerge un quadro complesso: mentre si nota un aumento della violenza minorile, soprattutto per forme gravi di devianza, la delittuosità generale mostra variazioni legate a fattori economici, sociali e tecnologici.

In particolare, il Rapporto sottolinea come il sovraindebitamento, la pandemia da Covid-19, le crisi economiche e la diffusione delle tecnologie digitali abbiano influenzato la diffusione e la concentrazione dei crimini, complicando l’integrazione sociale di vaste fasce della popolazione, compresi immigrati e categorie svantaggiate. Le città con i tassi più elevati di criminalità sono Torino, Milano, Roma e Napoli, soprattutto per reati predatori. Anche se gli omicidi tendono a diminuire, crescono truffe online, truffe agli anziani e reati legati a droga.

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