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IL FATTO
17 Giugno 2025 - 15:55
Positivo alla cannabis dopo un incidente stradale, si vede sospendere la patente in base al nuovo codice della strada. Ma il tribunale gli dà ragione e gliela restituisce. È successo ad Asti, e si tratta del primo caso del genere in Piemonte e del secondo in Italia dall’introduzione della nuova norma voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini. La vicenda risale a un mese e mezzo fa. Un motociclista astigiano rimane coinvolto in un incidente mentre viaggia in scooter nella zona di Motta di Costigliole. Ferito, viene trasportato in Pronto Soccorso, dove – come da prassi – gli vengono eseguiti i test per alcol e sostanze stupefacenti. Risulta positivo alla cannabis, ma non in stato di alterazione psicofisica.
Lo conferma anche il referto medico, in cui si legge che il paziente era «lucido». Tuttavia, la Prefettura dispone ugualmente la revoca della patente, applicando quanto previsto dal nuovo codice della strada: anche una semplice positività, senza sintomi evidenti, è sufficiente per il ritiro del documento. Il motociclista decide allora di fare ricorso, affidandosi all’avvocato Jacopo Evangelista. Il legale contesta il provvedimento sulla base del fatto che, secondo la vecchia normativa, per sospendere la patente era necessario dimostrare anche uno stato di alterazione al momento del fatto. «È proprio su questo punto che si è fondato il ricorso – spiega Evangelista – perché la nuova norma elimina il requisito dell’alterazione. Ma il tribunale ha ritenuto che, in presenza di un referto medico che esclude l’alterazione, il ritiro della patente non sia giustificato».
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