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Politica
22 Giugno 2025 - 10:39
Bartoli, Magliano, Cirio, Sobrero e Rocchi
Ozegna è un comune in provincia di Torino di poco più di 1.100 abitanti, «dimenticato di Dio», pensavano i politici di lungo corso. Si trova in Canavese, tra Aglè (nota per il grande castello e le liriche crepuscolari di Guido Gozzano) e Rivarolo, cittadina con impianti sportivi, centri commerciali e la stazione dei treni (Una volta c’era anche a Ozegna, ma venne soppressa). Eppure Ozegna ha espresso alle ultime elezioni regionali un consigliere del parlamento subalpino. Sergio Bartoli (già sindaco del piccolo comune), commerciante, ristoratore, pizzaiolo e titolare della catena “Monna Lisa”. Uno che si è fatto da solo, lavorando sodo fin da adolescente e poi sedotto dalle sirene della politica. È stato eletto nella lista Cirio e, in pochi mesi, è diventato anche commissario di Torino di Azione di Calenda. Quindi non stiamo parlando di una “mezza figura”, ma di un esponente della nuova generazione partorita dalla politica piemontese, che cose da dire ne ha, e le dice anche senza peli sulla lingua.
Nei giorni scorsi è stato lui a scatenare una guerra contro Forza Italia, colpevole d’aver affossato un emendamento approvato dalla Giunta che proponeva l’eliminazione del vincolo dei due mandati «per i Presidenti di Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini, con l’obiettivo di valorizzare la continuità amministrativa e le competenze di chi opera in questi organismi tecnici, spesso con il riconoscimento diretto di enti locali, associazioni venatorie, agricole e ambientaliste». Un attacco tutt’altro che generico quello di Bartoli che ha fatto anche “nomi e cognomi”: «È stato - ha dichiarato - un atto politico sconcertante e irresponsabile. I consiglieri regionali di Forza Italia (Mauro Fava, Annalisa Beccaria, Debora Biglia, Davide Buzzi Langhi, Francesco Graglia), insieme ad alcuni esponenti della Lega (Luigi Icardi e Fabio Carosso) che dovrebbero governare al nostro fianco, ci hanno traditi in aula».
Parole pesanti che hanno provocato una profonda lacerazione nella maggioranza perché, al di là del contenuto, Bartoli rappresenta un partito che sostiene sì Cirio, ma non intende fare da galoppino ad Azzurri e Leghisti ai quali, peraltro, contende l’elettorato moderato. Bartoli ha incassato il sostegno esplicito di Gian Luca Vignale (assessore, anche lui eletto dalla Lista Cirio) e ovviamente attorno all’ex sindaco di Ozegna fanno muro Silvio Magliano, Mario Salvatore Catello, Elena Rocchi e Salvatore Sobrero. Praticamente il “the beginning of something” del nuovo centro politico, che si rivolge non solo in ambito centro destra, ma guarda anche ai moderati che hanno scelto l’altro campo (e in regione ve n’è più d’uno/a). Una realtà che si sta costituendo e che per la prima volta si esprime in un contesto istituzionale. Con Bartoli e con ciò che lui rappresenta. Il primo a dover confrontarsi con lui, sarà proprio il presidente Cirio, vice segretario nazionale, guarda un po’, di Forza Italia.
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