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rigenerazione urbana
23 Giugno 2025 - 17:40
Nel pieno della rigenerazione urbana, Napoli sorprende ancora. Al Borgo di Sant’Antonio Abate, tra bancarelle vivaci e festoni azzurri per lo scudetto, un ex convento del Cinquecento sta rinascendo. Si chiama Spazio Obù e sarà molto più di un centro culturale: sarà un luogo di incontro, creazione, inclusione, pensato per diventare un nuovo cuore pulsante della città.
Il progetto è firmato dallo studio GNOSIS Progetti, su incarico della Fondazione Terzoluogo, che da anni lavora per portare cultura e coesione sociale dove ce n’è più bisogno. Entro il 2027, 3.800 metri quadri torneranno accessibili: biblioteca, residenze per artisti, laboratori per tutte le età, caffetteria, terrazze e orti urbani. Ma il cambiamento è già cominciato.
Da marzo 2025, Spazio Obù è già aperto, anche se in fase di restauro. La formula scelta è quella della “apertura progressiva”: i primi 800 mq al piano terra ospitano oggi laboratori per bambini e ragazzi, atelier creativi, percorsi formativi, eventi culturali. L’obiettivo è quello di coltivare il senso di appartenenza, creare un legame profondo tra lo spazio e la comunità. “La nostra ambizione è recuperare l’identità stessa del concetto di terzo luogo”, racconta Massimiliano Massimelli, direttore della Fondazione.
Lo spazio, poco noto persino agli abitanti del quartiere, è carico di storia e potenziale. Gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, è stato negli anni falegnameria, deposito, ufficio pubblico. Ora rinasce con un progetto architettonico che intreccia rispetto storico e segno contemporaneo, in perfetto stile GNOSIS: “Vogliamo che il nuovo si veda, che parli con l’antico”, spiega l’architetto Gianluca Donadeo.
La rigenerazione coinvolgerà anche corte interna, passaggi pedonali, terrazze e spazi verdi, con l’obiettivo di rendere Obù un attrattore culturale stabile, radicato nel territorio.
Il progetto parte da Napoli, ma si collega a una visione più ampia: Fondazione Terzoluogo è attiva anche a Milano, dove sta riqualificando Cascina Case Nuove a San Siro. In entrambe le città, il filo conduttore è lo stesso: combattere la povertà educativa, valorizzare le comunità, costruire spazi per immaginare un futuro più giusto e inclusivo.
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