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Mondo del lavoro
02 Luglio 2025 - 10:35
Foto di repertorio
Secondo il nuovo Randstad Workmonitor Pulse, il 59% degli italiani sarebbe disposto a rinunciare a uno stipendio più alto in cambio di un lavoro meno stressante. La ricerca, che ha coinvolto lavoratori di 7 Paesi, evidenzia l'importanza di orari flessibili (58%), benefit sanitari (55%) e la possibilità di lavorare da casa (52%) come priorità per molti, segno di una crescente attenzione al work-life balance.
Tuttavia, nonostante l’importanza di un ambiente di lavoro equilibrato, la retribuzione rimane un fattore decisivo per la permanenza in azienda: il 75% degli italiani afferma che un aumento salariale sarebbe un incentivo per rimanere nel proprio ruolo. Inoltre, il 71% degli intervistati considera positivamente gli aumenti annuali regolari, mentre per il 63% lo sviluppo professionale è un elemento cruciale per la fidelizzazione.
In un contesto di incertezze economiche, la flessibilità, in particolare quella legata agli orari di lavoro, continua a essere uno dei principali criteri di scelta per un impiego. Con un netto divario generazionale, il 67% dei giovani preferisce orari flessibili a un aumento di stipendio, mentre solo il 49% degli odierni "boomer" lo considera prioritario. Inoltre, un interessante 60% dei lavoratori sarebbe disposto a rinunciare allo smart working pur di ottenere opportunità di sviluppo professionale.
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