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Codice della strada

Sei italiano e possiedi una targa estera? Ecco le regole, i limiti e le sanzioni

Dalle nuove disposizioni sull’immatricolazione ai veicoli a noleggio, ecco cosa cambia per le auto con targa estera in Italia

Targhe estere in Italia: le regole, i limiti e le sanzioni per chi circola con veicoli stranieri

Foto di repertorio

Dal 2018, le modifiche al Codice della Strada in Italia hanno introdotto regole più rigide riguardo alla circolazione con auto a targa estera. I residenti in Italia possono circolare con veicoli immatricolati all'estero per un massimo di tre mesi; oltre questo termine, l'auto deve essere reimmatricolata in Italia. Per i non residenti, il limite è esteso a 12 mesi. Inoltre, se il veicolo è a noleggio, leasing o comodato d'uso, è obbligatorio portare con sé una copia del contratto che attesti le condizioni di utilizzo.

Per monitorare le auto straniere che restano oltre il limite di tempo, è stato istituito il Registro dei veicoli esteri (Reve), a cui devono iscriversi i veicoli immatricolati all'estero e utilizzati da residenti in Italia dopo 30 giorni di circolazione. Il costo per l'iscrizione è di 59 euro. I veicoli che non rispettano queste normative sono soggetti a sanzioni che variano da 400 a 1.600 euro, con possibilità di ritiro del libretto e confisca se non regolarizzati.

Oltre a questi aspetti, il veicolo estero deve essere coperto da una polizza assicurativa del paese di immatricolazione e pagare il bollo nello stesso Stato. Tuttavia, tutte le multe per infrazioni commesse in Italia vengono notificate al proprietario del veicolo, indipendentemente dalla targa estera.

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