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La protesta
03 Luglio 2025 - 13:05
In un angolo remoto dell'Appennino, dove il Piemonte si incontra con la Liguria e l'Emilia Romagna, si sta consumando una battaglia che va oltre la semplice questione di viabilità. Carrega Ligure, un piccolo comune di 78 abitanti, si trova infatti al centro di una disputa che mette in luce le fragilità del sistema amministrativo italiano. La chiusura della strada provinciale 147, causata da una frana nel maggio 2022 e nuovamente interrotta nell'aprile 2025, ha isolato il paese, scatenando una protesta generale che è arrivata a coinvolgere anche il sindaco Luca Silvestri, oltre all'intera comunità.
Una frana che ha bloccato un paese intero
La storia di Carrega Ligure inizia tra l'1 e il 2 maggio 2022, quando una frana, provocata da un'ondata di maltempo, ha reso impraticabile la strada provinciale 147. Dopo due anni di attesa, la strada è stata riaperta il 7 giugno 2024, grazie all'installazione di un sistema tecnologico avanzato per il monitoraggio dei movimenti franosi. Tuttavia, il 16 aprile 2025, nuove piogge hanno causato la caduta di detriti, chiudendo nuovamente l'accesso. Nonostante le continue sollecitazioni alla Provincia di Alessandria per la riapertura della strada, la mancanza di fondi (o l'eccessiva entità delle risorse necessarie per un comune così piccolo) ha impedito una soluzione duratura. La situazione, insostenibile per gli abitanti del paese, ha portato il sindaco Silvestri a firmare un'ordinanza per una riapertura parziale e temporanea, una decisione contestata ma non impugnata dalla provincia e dalla prefettura.
Il sindaco Silvestri, insieme alla sua giunta, ha nel frattempo intrapreso una serie di azioni legali e amministrative per sollecitare una risposta dalle istituzioni. «Verrà presto il giorno in cui tutti coloro che non hanno assolto il proprio ruolo dovranno cominciare a risponderne» ha dichiarato Silvestri, sottolineando come la chiusura della strada rappresenti una vera e propria violazione dei diritti costituzionali dei cittadini. La provincia, accusata di aver estromesso l'autorità locale in materia di sanità e protezione civile, aveva infatti sostituito i lucchetti dei cancelli di sicurezza senza però consegnare le chiavi al comune, un gesto che ha esasperato ulteriormente la situazione.
Arrivano i primi sostegni dalle figure istituzionali
La vicenda ha attirato l'attenzione di Federico Fornaro, deputato alessandrino del Partito Democratico, che ha presentato un ordine del giorno per sollecitare un intervento risolutivo. Anche l'Uncem, l'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani, ha espresso il suo sostegno al paese, sottolineando la necessità di un'azione coordinata tra provincia, prefettura e ministero delle infrastrutture per garantire la sicurezza e la continuità dei transiti. «Un paese non può e non deve essere isolato e frammentato», ha dichiarato l'Uncem, evidenziando l'urgenza di trovare i fondi necessari per i lavori di ripristino.
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