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LA SENTENZA
03 Luglio 2025 - 16:19
Francesca Bergesio
Aveva riversato su di lei un odio feroce, gratuito, per il solo fatto che fosse stata appena eletta la più bella d’Italia. «Schifosa, ti violento. Occhio, so dove abiti». E poi ancora: «Ammazzo te e tuo padre». Parole pesanti, scritte da dietro lo schermo, ma dirette con violenza alla destinataria: Francesca Bergesio, Miss Italia 2023, appena diciannovenne, originaria di Cervere, in provincia di Cuneo.Oggi, a distanza di mesi, quell’uomo ha un volto e una condanna. Si chiama Anouar Eddaif, 32 anni, residente in Lombardia. Accusato di minacce aggravate, ha patteggiato tre mesi di pena, convertiti in 180 ore di lavori di pubblica utilità, dopo aver anche versato un risarcimento economico per le offese e le intimidazioni rivolte alla giovane. Un modo per chiudere i conti con la giustizia. Ma non con la vergogna. Era dicembre 2023 quando Francesca, figlia del senatore leghista Giorgio Maria Bergesio, aveva iniziato a ricevere messaggi carichi di odio su Facebook. Il profilo da cui provenivano, apparentemente intestato a una donna, era falso. Ma i contenuti erano espliciti: minacce di violenza sessuale e di morte, rivolte anche al padre.Lei non è rimasta in silenzio. Ha sporto denuncia. «Ho denunciato per il bene di tutte», ha detto con determinazione. Le indagini, avviate dalla Squadra Mobile di Cuneo con il supporto della Polizia Postale, sono state coordinate dal procuratore aggiunto di Asti, Laura Deodato. Gli investigatori hanno seguito le tracce digitali lasciate dall’aggressore, fino ad arrivare all’identificazione certa dell’autore. L’uomo è finito sotto processo per minacce aggravate: aggravate non solo dalla gravità delle parole, ma anche dall’uso consapevole dell’anonimato per colpire una figura pubblica, da poco esposta.
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