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pubblicità ingannevole
09 Luglio 2025 - 12:00
LIDL, uno dei principali colossi della grande distribuzione europea, è stata condannata in Francia a pagare 43 milioni di euro a Intermarché per concorrenza sleale. La sentenza, emessa dalla Corte d’Appello di Parigi lo scorso 4 luglio, ha riconosciuto la responsabilità del gruppo tedesco per pratiche commerciali ingannevoli: tra il 2017 e il 2023, Lidl avrebbe trasmesso centinaia di spot televisivi pubblicizzando offerte vantaggiose su prodotti che, però, non erano garantiti in tutti i suoi punti vendita per almeno 15 settimane, come previsto dalla normativa francese.
La causa era stata intentata nel 2019 da ITM, la centrale d’acquisto del gruppo Intermarché, che aveva contestato la mancata trasparenza delle pubblicità di Lidl. A finire sotto accusa sono stati 374 spot in cui i prodotti promossi venivano mostrati in contesti familiari, con i prezzi ben visibili ma con avvertenze sull’effettiva disponibilità relegate in caratteri minuscoli, in basso allo schermo, e per pochi secondi. Anche dopo l’introduzione della voce fuori campo nel 2021, secondo i giudici, le comunicazioni sono rimaste poco chiare per il consumatore medio.
Secondo la Corte, Lidl era perfettamente consapevole della limitata reperibilità dei prodotti promossi, dimostrando un’intenzionalità che aggrava la responsabilità del marchio. La decisione, che ribalta una sentenza di primo grado del 2022 favorevole a Lidl, fissa un importante precedente nel campo della comunicazione pubblicitaria nel settore della grande distribuzione.
Se in Francia Lidl fa i conti con i tribunali, in Italia il gruppo tedesco continua a correre. I ricavi 2024 hanno toccato quota 7,5 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 7,2 miliardi dell’anno precedente. L’impatto sul sistema economico italiano è rilevante: nel 2023, Lidl ha contribuito allo 0,4% del PIL nazionale con un apporto di 7,6 miliardi di euro e circa 23.000 lavoratori diretti, che diventano quasi 100.000 se si considera anche l’indotto. L'azienda ha investito oltre 2,1 miliardi di euro in Italia negli ultimi cinque anni, destinati all’apertura di nuovi punti vendita, hub logistici e al rinnovamento delle strutture. Per il triennio 2025-2027 è previsto un nuovo piano da 1,5 miliardi per aprire 150 nuovi negozi, assumere 6.000 dipendenti e raggiungere quota 1.000 punti vendita entro il 2030.
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