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edilizia
09 Luglio 2025 - 16:55
Il settore dell’edilizia italiana sta vivendo un momento di svolta. Dopo anni di forte espansione sostenuta da misure straordinarie come il Superbonus e il Parr, il 2025 segna una netta frenata negli investimenti, con un calo previsto del 6,1%. A pesare sono soprattutto il crollo delle ristrutturazioni residenziali, in flessione del 20,8%.
A controbilanciare questa situazione è il settore pubblico, che mantiene una dinamica positiva: gli investimenti in opere non residenziali crescono del 18,5%, mentre le infrastrutture civili registrano un +8,8%. Dietro queste cifre si nasconde però una crisi abitativa profonda e poco dibattuta. Il dossier Cresme mette in luce come, tra il 2018 e il 2023, la popolazione italiana sia diminuita di 930 mila unità, ma le famiglie siano aumentate di oltre 714 mila, spesso costituite da uno o due individui. Questo cambiamento ha creato un fabbisogno abitativo “invisibile” a cui il mercato non ha saputo rispondere adeguatamente.
Secondo l’Istat, sono state costruite solo 279.414 nuove abitazioni, pari al 39% della domanda generata dalle nuove famiglie. L’Italia si posiziona così tra i Paesi europei con il peggior rapporto tra nuove costruzioni e crescita delle famiglie, con un mercato immobiliare che spesso realizza abitazioni non adeguate alle esigenze di nuclei familiari piccoli, anziani e giovani, o localizzate in aree poco funzionali.
Il Superbonus, nonostante il forte ridimensionamento, continua a influenzare la spesa pubblica: dopo un picco di 6 miliardi al mese nel dicembre 2023, nel 2025 i lavori asseverati si sono fermati a 200 milioni al mese. Nel primo trimestre del 2025 gli interventi asseverati hanno raggiunto comunque 3,4 miliardi, cifra elevata ma in calo rispetto agli anni precedenti.
Secondo Cresme, il settore edilizio, dopo un boom di investimenti tra 2020 e 2023, sta entrando in una fase di normalizzazione. Il biennio 2026-2027 vedrà un ulteriore rallentamento con una quasi stagnazione prevista nel 2027. Rimane il grande interrogativo sul futuro: questa stagione di investimenti straordinari ha davvero rilanciato la modernizzazione del Paese e migliorato l’efficienza del patrimonio edilizio?
Il fabbisogno di almeno 250mila nuove abitazioni rappresenta una sfida urgente per il Paese, che deve trovare soluzioni per allineare produzione e necessità abitative, puntando a qualità, sostenibilità e adattamento alle nuove esigenze sociali.
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