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l'indagine
10 Luglio 2025 - 17:55
L’Autorità irlandese per la protezione dei dati (DPC), capofila per le indagini sulla privacy in UE, ha aperto una nuova inchiesta nei confronti della popolare piattaforma social di proprietà del colosso cinese ByteDance. Al centro dell’indagine ci sarebbe il trasferimento e l’archiviazione dei dati personali degli utenti europei su server situati in Cina, in potenziale violazione delle rigide norme europee sulla protezione dei dati (GDPR).
L’apertura dell’inchiesta arriva pochi mesi dopo la chiusura di un’indagine precedente, sempre condotta dalla DPC, che aveva portato all’irrogazione di una multa record da 530 milioni di euro. In quell’occasione, TikTok aveva dichiarato ufficialmente di non conservare i dati degli utenti europei in Cina. Ora, però, emerge che tale dichiarazione potrebbe essere stata erronea o fuorviante, secondo quanto comunicato dalle autorità.
L’attuale indagine ha come obiettivo la verifica della legittimità dei trasferimenti di dati tra l’Unione Europea e la Cina. Il regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE prevede condizioni molto severe per il trasferimento di informazioni personali verso paesi terzi, in particolare verso paesi che non garantiscono standard equivalenti a quelli europei in materia di tutela della privacy. In base alle informazioni preliminari, TikTok potrebbe aver violato tali condizioni, senza adeguate misure di garanzia o basi legali solide per il trattamento e il trasferimento dei dati verso server situati in territorio cinese. L’indagine valuterà anche se l’azienda abbia omesso di informare correttamente gli utenti europei su come e dove vengono trattati i loro dati.
Secondo fonti interne alla Commissione, il caso è considerato particolarmente delicato anche per il contesto geopolitico in cui si inserisce. Le preoccupazioni legate alla sovranità digitale, al controllo dei dati da parte di governi extraeuropei e alla sicurezza nazionale restano centrali nelle agende politiche di molti Stati membri.
TikTok, interpellata sulla vicenda, ha dichiarato: «La privacy e la sicurezza dei nostri utenti sono la nostra massima priorità. Collaboriamo pienamente con le autorità competenti e continueremo a fornire tutte le informazioni necessarie per chiarire ogni aspetto relativo al trattamento dei dati».
La nuova indagine potrebbe tradursi in sanzioni aggiuntive se venissero accertate ulteriori violazioni.
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