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IL FATTO

Dove sei, Alain? Il mistero del bimbo scomparso e la corsa contro il tempo

Fiat Uno bianca e piscine torbide: tutti i dubbi sulla scomparsa del piccolo

Dove sei, Alain? Il mistero del bimbo scomparso e la corsa contro il tempo

Sono 183 le persone impegnate giorno e notte nelle ricerche di Allen Bernard Ganao, il bambino autistico di soli 5 anni scomparso venerdì sera da un campeggio di Latte, frazione di Ventimiglia, al confine con la Francia. Un’assenza inspiegabile, carica di angoscia e ancora senza risposte. Allen era appena arrivato al camping “Por La Mar” con la madre e il padre, che stava montando la tenda. Con loro anche altre due famiglie di amici, compagni di vacanze estive. Ma per Allen, bambino fragile, non verbale, autistico e con gravi difficoltà relazionali, era la prima volta in quel luogo. «Il bambino qui non era mai stato, sono ore di angoscia per tutti» raccontano i gestori del camping, raggiunti al telefono. Lui, Allen, che non parla con nessuno: solo con sua mamma scambia alcuni versi, in un linguaggio tuo loro.
Torniamo a venerdì, la sera in cui il piccolo Allen si allontana dalla sua famiglia, addosso una maglia bianca e un paio di calzoncini verde scuro. Poco dopo le 19.15, le telecamere del campeggio lo hanno ripreso mentre si allontanava da solo verso via Aurelia. Poi, il vuoto. Un uomo ha riferito di aver incontrato il bambino poco dopo. Racconta di averlo aiutato ad attraversare la strada e di averlo sentito chiamare il padre: «Papà, papà». Ma da lì iniziano le contraddizioni. Inizialmente l’uomo ha detto di aver accompagnato il piccolo a piedi. Poi ha cambiato versione, parlando di uno spostamento in auto. Le sue parole, al momento non corroborate da altri elementi, hanno portato i carabinieri a interrogarlo a lungo in caserma e a perquisire la sua abitazione. L’uomo non è formalmente indagato, ma sulla sua testimonianza pendono gravi incongruenze. I cani molecolari impiegati nelle ricerche avrebbero indirizzato le forze dell’ordine proprio verso la sua casa, ignorando invece il sentiero che l’uomo aveva indicato. Un dettaglio cruciale, che ha rafforzato i sospetti degli investigatori. Nell’abitazione è stata anche ispezionata una piscina dalle acque torbide, apparentemente in stato di abbandono. Alain, però, lì non c’era. Ieri è stata sequestrata, su disposizione dell’autorità giudiziaria, la Fiat Uno bianca dell’uomo. Il veicolo è stato prelevato direttamente dalla sua abitazione. Verrà ora sottoposto ad accertamenti tecnici approfonditi, per verificare ogni possibile traccia utile alle indagini. «Tutta la comunità sta cercando Allen – ha dichiarato il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, – Meglio avere un occhio in più che uno in meno. Io stesso partecipo alle ricerche e cerco di sostenere la famiglia». Dov’è Allen? Al momento di andare in stampa, purtroppo, non possiamo dirvelo perchè non lo sappiamo. La vicenda che vede coinvolto questo bambino di cinque anni sta tenendo con il fiato sospeso l’Italia e la Francia. I telegiornali, i social media pieni di commenti, i giornali dedicano pagine e pagine e la speranza si fa sempre più fievole, ad ogni ora che passa. Da fonti più che affidabili apprendiamo che l’uomo che è stato interrogato per ore e ore non è al momento indagato «ma credetemi, è un personaggio un pò particolare». E se è vero che in casi come questo c’è chi si scatena tra commenti e ipotesi, non è possibile ignorare i fatti: perchè quell’uomo si è contraddetto così? Perchè prima affermare che ha accompagnato il piccolo per un breve tratto, a piedi «nelle vicinanze immediate del campeggio c’è un supermercato» e poi ha affermato di averlo fatto salire in auto? Allen, con le sue difficoltà relazionali, non si sarebbe mai avvicinato a uno sconosciuto, dicono. Non avrebbe mai preso la mano di un uomo che non ha mai visto, non si sarebbe mai fidato così dell’ignoto. La famiglia del bambino, di origini filippine e da 20 anni a Torino, non si dà pace. E questa passata è stata la seconda notte di fila passata a cercarlo. Allen è figlio di due persone perbene, ma umili. Un rapimento con estorsione? Al momento è un’ipotesi non considerata. Altri scenari, più drammatici, invece, si.

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