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Dove volano i fenicotteri, il riso non cresce più

Nel Delta del Po, i fenicotteri rosa trasformano le risaie in un paradiso naturale e nell'incubo degli agricoltori

Dove volano i fenicotteri, il riso non cresce più

Sembrano usciti da una cartolina tropicale e invece sono sempre più di casa tra le risaie del Delta del Po. Con le loro piume rosa e il passo elegante, i fenicotteri hanno trasformato i campi allagati della provincia di Ferrara in un set naturale da documentario. Uno spettacolo incantevole per turisti e appassionati di birdwatching, ma un vero e proprio incubo per i risicoltori locali.

Da almeno tre anni questi uccelli migratori hanno trovato rifugio stabile tra le distese d’acqua delle risaie padane. Non mangiano riso, ma nel cercare cibo (molluschi, alghe, insetti) calpestano i campi seminati, smuovono il fango e danneggiano gravemente le colture. “Il loro passaggio è devastante: spostano o schiacciano i semi di riso appena piantati. In alcune zone si perdono anche il 90% delle piantine”, denuncia Massimo Piva, vicepresidente della CIA-Agricoltori Ferrara.

Aironi e ibis sono ospiti abituali, ma un’intera colonia di fenicotteri rosa che sorvola le risaie e si posa in massa sui campi è una novità che odora di danno economico. Secondo l’ornitologo Roberto Tinarelli, presidente dell’Associazione Ornitologi dell’Emilia-Romagna, la migrazione è cominciata nei primi anni Duemila, spinta da una forte siccità nel sud della Spagna; abituati alle zone umide della Camargue e del Nord Africa, i fenicotteri hanno trovato nel Delta del Po un habitat perfetto: acqua bassa, fango ricco di nutrienti e nessun predatore.

La convivenza si sta facendo sempre più difficile, e se da un lato la loro presenza è un segnale positivo di biodiversità e adattamento climatico, dall’altro rischia di mettere in ginocchio un’intera filiera agricola. Tra le varie soluzioni al problema, la creazione di barriere visive naturali con siepi o alberi e l'abbassamento del livello dell’acqua a 5-10 cm, sufficiente per la crescita del riso ma poco attrattivo per i fenicotteri.

Per ora, gli agricoltori provvedono a stabilire turni di guardia nei campi e si trovano a fare i conti con raccolti dimezzati. Trovare un equilibrio tra conservazione ambientale e agricoltura sarà la vera sfida dei prossimi anni.

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