l'editoriale
Cerca
14 Luglio 2025 - 21:43
Dopo quasi diciassette anni, la giustizia ha messo un punto fermo: Francesco Bidognetti, esponente di spicco del clan dei Casalesi, e il suo avvocato Michele Santonastaso sono stati riconosciuti colpevoli di aver minacciato lo scrittore Roberto Saviano e la giornalista Rosaria Capacchione. La Corte d’Appello di Roma ha confermato le condanne già inflitte in primo grado: un anno e sei mesi per il boss, un anno e due mesi per il legale, entrambi per minacce aggravate dal metodo mafioso.
All'annuncio della sentenza, letto dalla presidente Cristina Scipioni, Saviano non riesce a trattenere l’emozione. Si stringe in un abbraccio al suo legale e scoppia in lacrime, visibilmente scosso.
«La decisione è importante, resterà agli atti – ha dichiarato lo scrittore – ma la mia esistenza è stata devastata. Mi hanno portato via la vita, e io non sono riuscito a difendermi da tutto questo. Ora il mio corpo sarà sorvegliato ancora una volta, e pensare che c’era chi sosteneva non avessi bisogno della scorta».
Il procedimento ruotava attorno a un episodio preciso: la lettura in aula, il 13 marzo 2008, di una lettera firmata da Bidognetti e Santonastaso, in cui si chiedeva la ricusazione dei giudici impegnati nel maxi-processo Spartacus. In quella lettera venivano attaccati apertamente i giornalisti che raccontavano le dinamiche e il potere della criminalità organizzata.
Saviano ha commentato con amarezza ma anche con fermezza: «Sedici anni per arrivare a una condanna non rappresentano una vittoria. Ma ora abbiamo una certezza: la camorra teme l’informazione. In quella lettera – ha aggiunto – i boss non presero di mira la politica, bensì chi raccontava il crimine. Per la prima volta, in un'aula di tribunale, è stato detto che i giornalisti, facendo nomi e cognomi, erano i veri colpevoli delle loro condanne. Un fatto senza precedenti, in Italia come altrove».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..