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decreto legislativo
16 Luglio 2025 - 18:20
A partire dall’anno scolastico e accademico 2025-2026, studenti, insegnanti e personale scolastico torneranno ad essere coperti da un’assicurazione obbligatoria, con una tutela estesa all’intero sistema dell’istruzione pubblica e della formazione superiore. È quanto stabilisce un emendamento al decreto legge 90/25, attualmente all’esame della Commissione Cultura e Istruzione del Senato, in calendario per l’Assemblea tra il 22 e il 24 luglio. L’intervento modifica il comma 4-bis dell’articolo 18 del DL 48/2023, convertito in legge nel 2023, e proroga la copertura assicurativa oltre l’anno scolastico 2024/2025, includendo anche la formazione terziaria professionalizzante e quella universitaria.
L’estensione della tutela assicurativa ha un costo stimato di 5,01 milioni di euro nel 2025, che salirà progressivamente fino a 13,03 milioni di euro l’anno dal 2034.
Per il primo anno, un milione di euro arriverà dal fondo speciale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, mentre i restanti 4,01 milioni saranno attinti dal Fondo sociale per l’occupazione e la formazione. A partire dal 2026, le risorse saranno reperite dal Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva, come già previsto dalla legge di Bilancio 2023.
L’emendamento introduce l’articolo 2-bis, che stabilisce la nuova copertura assicurativa:saranno interessati tutti gli istituti del sistema nazionale di istruzione, inclusa la formazione terziaria professionalizzante (come ITS e altri percorsi tecnici superiori) e l’intero comparto universitario.
L’obiettivo, come si legge nel testo dell’emendamento, è quello di “rafforzare la tutela assicurativa degli studenti e degli insegnanti”, garantendo una copertura stabile e continuativa per incidenti e infortuni legati alle attività scolastiche e formative.
Il ritorno della copertura assicurativa obbligatoria rappresenta un’inversione di rotta rispetto alle politiche degli ultimi anni, che avevano lasciato alle scuole solo la facoltà (e non l'obbligo) di stipulare polizze. L’estensione proposta dal governo mira a uniformare la tutela su tutto il territorio nazionale e su tutti i livelli d’istruzione, pubblici e paritari. Tuttavia, le coperture finanziarie previste sollevano interrogativi: prelevare fondi dal sostegno all’inclusione e alla povertà rischia di creare squilibri in altri ambiti sociali già fragili. La scelta del governo, dunque, potrebbe riaccendere il dibattito tra chi chiede maggiore protezione per la comunità scolastica e chi teme un indebolimento delle politiche di welfare.
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