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Il fatto

Strage Corinaldo, ritrovato l'evaso Andrea Cavallari a Barcellona

Fuggito dopo il permesso premio per la laurea a Bologna, è stato arrestato dopo 13 giorni di fuga

Strage Corinaldo, ritrovato l'evaso Andrea Cavallari a Barcellona

Andrea Cavallari, 26 anni, è stato arrestato oggi a Barcellona dalla Polizia Penitenziaria italiana con la collaborazione delle autorità spagnole. Il giovane, condannato per la strage di Corinaldo, era evaso lo scorso 3 luglio dopo aver discusso la tesi di laurea all’Università di Bologna.

Secondo quanto comunicato dal Ministero della Giustizia, l’operazione è stata possibile grazie a una complessa attività investigativa coordinata dalle Procure di Bologna e Ancona, con il contributo decisivo del Nucleo Investigativo Centrale e del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria. L’intervento è stato portato a termine dalle forze speciali spagnole in sinergia con le autorità italiane, grazie al coordinamento di Eurojust.

"La cattura rappresenta un risultato significativo nella lotta alla criminalità e conferma l’efficacia della cooperazione giudiziaria internazionale", evidenzia il Ministero.

Cavallari aveva ottenuto un permesso premio di 30 ore per partecipare alla discussione della tesi, ma non aveva fatto ritorno in carcere, facendo perdere le proprie tracce. La sua condanna definitiva è di 11 anni e 10 mesi, in relazione ai fatti avvenuti nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 nella discoteca Lanterna Azzurra, dove con altri membri della "banda dello spray" aveva spruzzato sostanze urticanti con l’intento di compiere rapine, causando il panico tra la folla. L’episodio si concluse tragicamente con sei morti, tra cui cinque minorenni e una madre di 39 anni, e 59 feriti.

Il gruppo, arrestato nell’agosto 2019, era composto da sei giovani tra i 19 e i 22 anni provenienti dalla Bassa Modenese, accusati a vario titolo di omicidio preterintenzionale plurimo, rapina, furto e lesioni personali. Tutti sono stati condannati in via definitiva.

Alla notizia dell’arresto, Paolo Curi, marito di Eleonora Girolimini — la donna tra le vittime — ha dichiarato:

“Sapevo che prima o poi lo avrebbero preso. Ma questa fuga dimostra che queste persone non hanno nessuna voglia di cambiare. Aveva la possibilità di costruirsi una vita diversa, ma ha scelto di scappare. Alla fine, il danno più grande lo ha fatto a se stesso”.

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