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EUROPA
23 Luglio 2025 - 21:30
Un accordo tra Stati Uniti e Unione Europea su una nuova intesa commerciale sembra sempre più vicino. Al centro del negoziato, la possibilità di introdurre tariffe reciproche del 15% sulle importazioni, nel tentativo di evitare misure ancora più restrittive da parte di Washington. Fonti vicine al dossier – citate dalla stampa britannica – riferiscono che Bruxelles starebbe valutando l’ipotesi di accettare questi nuovi dazi moderati, sulla scia di un'intesa simile già siglata tra gli Stati Uniti e il Giappone.
L’accordo, ancora in fase di definizione, prevederebbe anche la rimozione dei dazi su una selezione di beni strategici per entrambe le economie, come velivoli civili, alcolici e dispositivi medici. La Commissione europea, che detiene la competenza esclusiva in materia di commercio per l’Unione, avrebbe aggiornato i rappresentanti permanenti degli Stati membri sugli sviluppi delle trattative con la controparte americana.
Le tensioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico si sono intensificate negli ultimi mesi. Da aprile, le esportazioni europee verso gli Stati Uniti sono soggette a un dazio aggiuntivo del 10%, che si somma a quelli già esistenti, in media pari al 4,8%. In questo contesto, l’ipotesi di un dazio del 15% rappresenterebbe, secondo alcune fonti, una formalizzazione dell’attuale regime fiscale sulle merci, piuttosto che un inasprimento.
Tra le categorie merceologiche più esposte, spicca il settore automobilistico: attualmente gravato da un'imposta del 27,5% per le importazioni europee, vedrebbe questa quota ridursi al 15% con l’introduzione del nuovo sistema.
Il tempo per trovare un’intesa non è illimitato. L’amministrazione statunitense ha infatti fissato il primo agosto come termine oltre il quale le tariffe potrebbero salire fino al 30%, qualora non si raggiungesse un compromesso soddisfacente. Per questa ragione, Bruxelles continua a tenere sul tavolo anche uno scenario alternativo: un pacchetto di contromisure del valore complessivo di 93 miliardi di euro, pronto ad attivarsi nel caso di un’escalation commerciale.
Tuttavia, secondo un rappresentante dell’amministrazione americana, la situazione rimane fluida e suscettibile di variazioni in tempi brevi. Le parti sono ancora impegnate in trattative intense e il quadro potrebbe cambiare rapidamente.
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