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IL FATTO

Canavese, rapina da manuale all'ufficio postale: a orchestrarla è stato lo stesso direttore

Due uomini armati, volto coperto. E non era la prima volta

Canavese, rapina da manuale all'ufficio postale: a orchestrarla è stato lo stesso direttore

Una rapina finta, ma organizzata come se fosse vera. Due uomini armati, i volti coperti, un colpo da quasi 20mila euro nella cassaforte dell’ufficio postale di Canischio, nel cuore del Canavese. Peccato che dietro tutto ci fosse lui, il direttore. Non vittima, ma regista. E non era la prima volta. Lo hanno scoperto i carabinieri di Cuorgnè, che lo hanno denunciato: 35 anni, una carriera da responsabile in più filiali del Torinese, ora accusato di simulazione di reato, peculato, frode informatica e accesso abusivo a sistema informaticoLa messinscena della rapina era servita – letteralmente – a coprire un ammanco, guarda caso dello stesso importo: 19.900 euro. Ma le indagini, coordinate dalla procura di Ivrea e condotte insieme al Fraud Management di Poste Italiane, hanno raccontato molto di più. In un altro ufficio, il direttore si sarebbe intascato 9.600 euro. In un altro ancora, avrebbe effettuato una cinquantina di accessi non autorizzati ai profili anagrafici dei clienti: tra questi, diversi erano finiti vittime di frodi online, con la tecnica del “boxing”. Ammontare stimato: oltre 10mila euro. Infine, la perquisizione. A casa sua i carabinieri hanno trovato 1.900 euro in contanti, sei blister vuoti per monete e una chiave: quella della cassaforte di un altro ufficio postale, dove lui aveva lavorato in passato. Anche lì, forse, qualcosa da aprire c’era rimasto.

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