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bonus ristrutturazioni
27 Luglio 2025 - 11:40
L’amianto è un materiale altamente pericoloso per la salute: le fibre che lo compongono, se disperse nell’aria, possono essere inalate e restare nei polmoni per anni, provocando danni anche gravi. Per questo motivo lo Stato italiano permette di rimuoverlo usufruendo del bonus ristrutturazioni 2025, una detrazione Irpef pensata proprio per facilitare la bonifica degli edifici.
Il bonus ristrutturazioni è un’agevolazione fiscale che consente ai contribuenti di detrare dalle tasse una parte delle spese sostenute per lavori su immobili residenziali, comprese opere di bonifica dell’amianto. Per il 2025, la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute (fino a un massimo di 96.000 euro per unità abitativa), da recuperare in 10 rate annuali di pari importo.
L’aliquota al 50% si applica alle prime case (compresi gli immobili in cui risiedono familiari stretti), mentre per seconde case e immobili non residenziali la detrazione scende al 36%. Chi acquista una nuova abitazione e vi trasferisce la residenza dopo i lavori può ugualmente beneficiare della percentuale piena, secondo quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate.
Tra le spese agevolabili rientrano:
Lavori di bonifica e smaltimento dell’amianto
Trasporto del materiale pericoloso in discariche autorizzate
Interventi accessori legati alla sicurezza dell’edificio
Anche in assenza di una ristrutturazione vera e propria, le sole spese per la rimozione dell’amianto possono essere ammesse al bonus.
A partire dal 2026, il bonus ristrutturazioni subirà un depotenziamento: la detrazione base scenderà al 30%, salendo al 36% solo per la prima casa. Resterà valido il tetto massimo di 96.000 euro per immobile. L’agevolazione continuerà comunque a includere anche le spese specifiche per la bonifica dell’amianto, indipendentemente dalla categoria edilizia dell’immobile.
Oltre al bonus nazionale, alcune Regioni hanno attivato bandi locali per sostenere la rimozione dell’amianto. È il caso, ad esempio, del Piemonte, dove è stato pubblicato un bando destinato a Comuni e Province con una dotazione di oltre 3,1 milioni di euro. Ogni ente può richiedere fino a 300.000 euro per interventi sugli edifici di proprietà. La scadenza è fissata al 15 settembre 2025. Si consiglia, quindi, a chi intende effettuare interventi simili, di consultare il sito del proprio Comune o della Regione per verificare la presenza di contributi aggiuntivi.
Ad oggi, le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito non sono più disponibili. L’unico modo per accedere all’incentivo è tramite la dichiarazione dei redditi, presentando il modello 730 o Redditi Persone Fisiche.
È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa ai lavori:
Ricevute di pagamento
Autorizzazioni comunali
Domanda di accatastamento (se necessaria)
Eventuali delibere condominiali
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