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Lutto
30 Luglio 2025 - 09:26
Il mondo musicale piange la perdita di Livio Macchia, storico bassista e cofondatore del celebre gruppo I Camaleonti. Aveva 83 anni e se n’è andato a un anno dalla morte del collega e bassista della band, Massimo Brunetti, la cui scomparsa lui stesso aveva annunciato. Originario di Melendugno, nel Lecce, Macchia è ricordato con affetto e stima.
Il sindaco di Melendugno, Maurizio Cisternino, ha voluto omaggiarlo così: «Una vera stella della musica italiana e internazionale, ma soprattutto un grande amico e un figlio della nostra terra, che Melendugno ha accolto e amato fino all’ultimo. Nonostante la fragilità dovuta alla malattia, nei mesi recenti Livio ha continuato a regalarci la sua musica con generosità e gentilezza, facendoci cantare insieme a lui. È stato un onore organizzare con lui e suo figlio Livio il suo ultimo concerto dei Camaleonti a Roca Nuova, dove tanti suoi concittadini sono venuti a salutarlo e a esprimergli il loro affetto. Il nostro Livio se ne è andato tra gli applausi di chi lo ha amato profondamente».
L’ultimo concerto si è tenuto il 30 giugno scorso a Roca Nuova, un momento speciale in cui, nonostante la malattia, Macchia ha celebrato i 60 anni di carriera con i Camaleonti, accompagnato dal figlio e da musicisti locali.
Livio Macchia è stato uno dei fondatori della band nel 1963 insieme a Riki Maiocchi, Paolo De Ceglie e Gerry Manzoli. I Camaleonti sono stati un simbolo della musica beat italiana. Il nome del gruppo deriva dalla loro abilità di adattarsi a stili diversi, passando da cover a brani originali. Tra i loro maggiori successi si ricordano “L’ora dell’amore” (1968), versione italiana di “Homburg” dei Procol Harum (1967), che dominò le classifiche per dieci settimane vendendo oltre 1,5 milioni di copie, oltre a “Applausi” (1968), “Io per lei”, “Eternità” e molti altri. La band ha totalizzato circa 30 milioni di dischi venduti e ha ricevuto quattro dischi d’oro nel corso della sua carriera.
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