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Il processo
30 Luglio 2025 - 12:00
Ha travolto un uomo durante un picchetto, poi è fuggito. Ora, a tre anni di distanza, la giustizia ha messo un punto. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione per Alessio Spaziano, 28 anni, camionista originario della provincia di Caserta. Il 18 giugno del 2021, davanti ai cancelli del centro logistico Lidl di Biandrate, aveva investito e ucciso Adil Belakhdim, sindacalista di 37 anni, impegnato in una manifestazione dei Sì Cobas. La sentenza è definitiva. I giudici romani hanno respinto il ricorso della difesa, che chiedeva un ulteriore sconto di pena e l’esclusione delle aggravanti. La Corte si è allineata a quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Torino, che lo scorso dicembre aveva ridotto la condanna di primo grado da 7 anni e mezzo a 4, riconoscendo però la permanenza di due elementi chiave: la forzatura del blocco e la fuga dopo l’incidente. Per la Suprema Corte, non c’è stato dolo: Spaziano non voleva uccidere. Ma l’imprudenza, la scelta di superare con violenza quel presidio, ignorando anche l’alt di un agente della Digos, e poi l’allontanamento senza prestare soccorso, restano fatti gravi. Così come la ricostruzione fornita dai carabinieri, che parla di clacson, accelerate a vuoto e negligenza pesante, fino a quel corpo trascinato per metri. L’imputato, in questi anni, non si è mai presentato in aula. I suoi legali hanno sempre parlato di un uomo “ancora molto provato”. Quel giorno, dopo essersi allontanato, aveva telefonato al datore di lavoro e al padrino, poliziotto. Sarebbe stato proprio quest’ultimo a consigliargli di non aggravare la sua posizione e di chiamare il 112. È così che, nei pressi del casello di Novara Ovest, aveva deciso di costituirsi. L’autopsia aveva confermato la dinamica: un quadro politraumatico, compatibile con l’urto violento e il trascinamento. La moglie di Adil, Lucia Marzocca, e i due figli piccoli non si sono costituiti parte civile nel processo penale: hanno preferito seguire un percorso separato, in sede civile. La Corte, nel frattempo, aveva annullato le provvisionali a favore dei genitori e dei fratelli della vittima, la cui costituzione era stata successivamente revocata. Adil Belakhdim aveva 37 anni. Era padre, marito, sindacalista. Ed è morto per difendere una protesta.
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